Quest'oggi vorrei parlare di tre argomenti, tra loro dissimili, ma con un elemento comune: l'attacco deciso al concetto di democrazia.
LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.
Pochi lo sanno, ma col decreto 133 del 6/8/2008 (lo stesso che contiene i tagli all'istruzione), articolo 23bis, si è deciso di OBBLIGARE i comuni che ancora non l'avessero fatto a privatizzare i servizi di acqua potabile. L'acqua è il nuovo "affarone", e già da alcuni anni, specialmente nei paesi poveri, multinazionali e banche vi si sono gettate a capofitto. Emblematici sono i casi di Indonesia e Messico, dove le popolazioni vengono totalmente private del servizio perchè non possono permetterselo. Anche in Inghilterra negli anni scorsi l'acqua è stata privatizzata, ma ora stanno facendo marcia indietro.
Al di là della disputa se sia meglio il pubblico o il privato (io propendo per il primo, perchè nei servizi necessari [quelli di cui qualsiasi persona non può privarsi, come la sanità, l'istruzione o l'acqua] alle inefficienze del primo il privato somma anche la logica del SUO profitto), è evidente come il punto sia la "democraticità" dell'acqua: essa è un bene comune e non escludibile. In quanto vita, a nessuno può essere tolta solo perchè non può permettersela. A questo dobbiamo sommare il modo di fare tutto italiano nelle privatizzazioni: l'incasso delle bollette andrà ai privati, la gestione della rete idrica rimane di competenza statale. Risultato? Il cittadino pagherà il servizio due volte: bolletta più tasse. Bello, no?! Ad onor del vero bisogna anche dire che vi sono già sul nostro territorio casi di privatizzazione dell'acqua, ma i risultati sono deludenti (Firenze, Latina, Umbria, Puglia, Milano etc...); perchè allora questo (inetto) governo insiste su questa linea?
Ma perchè un fatto di tale rilevanza sta avendo così poco spazio nei tg e sui giornali? Credo per due motivi: il primo è che i sindaci di molti comuni (i primi a muoversi sono stati 140 comuni lombardi, quasi tutti amministrati dal centro-destra) si oppongono nettamente al governo, e minacciano di non attuare le previsioni legislative; una fronda così ampia sarebbe di grave nocumento al premier, che rischierebbe quindi di perdere di nuovo tutti i capelli. Il secondo ha anch'esso connotazione politica: il centro-sinistra ha appoggiato in pieno il 23bis, evidentemente perchè anche Veltroni&Co. hanno qualcosa da guadagnarci. Opposizione?! NON PERVENUTA!!!!
La prossima "guerra dell'acqua" non sarà combattuta a colpi di liquidator da ragazzini nel cortile di casa, sarà un affare decisamente più serio.
LO STATO ASSOLVE SE STESSO.
E' giunta ieri la sentenza di cassazione sul pestaggio alla Diaz durante il G8 del 2001. La Procura si aspettava 29 condanne che avrebbero sostanziato il teorema secondo cui il pestaggio era organizzato, in quanto vi era una precisa volontà politica di screditare e punire il movimento no-global.
Purtroppo, come tante volte accaduto per fatti simili, i giudici hanno preferito punire gli esecutori materiali e lasciar perdere i quadri e le connivenze politiche. Insomma, il pestaggio, le prove false, i verbali contraffatti, la distruzione di prove...tutto opera dei 13 "cani sciolti" condannati. La politica ordina, il braccio armato esegue e lo stato assolve; a suo modo perfetto. Quello che preoccupa è che se i corpi deputati a garantire la sicurezza diventano parte esecutrice attiva di una volontà politica, anzichè essere garanzia della legge come prevede la Costituzione ed il concetto stesso di democrazia, non è più il rispetto della legalità il loro compito, bensì diventa quello di punire la difformità dalla linea politica dominante. Ossia: il governo decide che protestare contro i tagli alla scuola è reato? Bene, in quest'ottica la polizia non si pone il problema se esista o meno un diritto di protestare e che tale diritto venga esercitato senza ledere diritti altrui o violare leggi, ma semplicemente reprime la protesta con i metodi più duri possibile. Com'è che si chiama tutto ciò?! A sì, fascismo, mi pare...
ELUANA.
Sempre ieri, la Cassazione ha stabilito che Beppino, il papà di Eluana Englaro, potrà finalmente far sospendere il trattamento cui sua figlia è sottoposta da quasi 17 anni e far sì che si compia quello che la natura ha previsto tanti anni fa e che la mano dell'uomo ha interrotto. Attenzione: la Cassazione "CONSENTE", non "OBBLIGA". In questa vicenda la parole hanno un peso assai rilevante, e vanno soppesate a lungo. Mi limiterò quindi a sottolineare alcuni aspetti:
- il Vaticano ha subito parlato di "omicidio" e "giudici assassini"; fosse stato un altro stato, chessò la Spagna o gli U.S.A., l'Italia avrebbe accettato queste parole?
- è diritto di ciacuno di noi, previsto in Costituzione e trattati internazionali, di rifiutare le cure mediche. Eluana avrebbe esperesso la volontà di rifiutare il trattamento cui ora è sottoposta, se si fosse trovata in questa situazione. E' ciò che affermano il padre e la curatrice legale; chi meglio di loro può sapere cosa pensava Eluana? Perchè la sua volontà non viene rispettata?
- l'Italia è un paese libero e con le proprie leggi; il Vaticano quotidianamente ingerisce e pretende che tutti gli italiani, anche se non credenti, ebrei, musulmani o di altre fedi, si uniformino alla sua dottrina; ma uno che dica al papa ed ai vari cardinali "FATEVI I CAZZI VOSTRI!" non c'è?!
- il governo, per bocca del sottosegretario al Welfare Roccella, farà ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Poichè i diritti umani sono il mio ambito di studio, posso tranquillamente affermare che a Strasburgo stanno già ridendo...
Postilla: nel corso della stessa giornata la Cassazione è stata osannata (per la Diaz) e condannata (per Eluana) dal centro-destra...Un pò di coerenza magari non guasterebbe..Non è che i giudici siano bravi se sentenziano come vorrebbe la maggioranza e dei criminali se fanno diversamente!
venerdì 14 novembre 2008
venerdì 31 ottobre 2008
La via del tramonto
Devo ammetterlo: non sono mai stato tropo fiducioso sul futuro di questo Paese.
Forse perchè vengo da una terra (la Sicilia) che pur volendo ribellarsi al malaffare non riesce mai a fare il passo decisivo, forse perchè vivo in una regione dove i valori materiali (anzi, UN valore materiale: il denaro) cancellano tutto il resto, forse perchè nelle parole di chi ci governa (e di chi fa opposizione) leggo vuote frasi rassicuratrici mentre già preparano le valigie piene di soldi e si apprestano a tagliare la corda, ma la china di quest'Italia mi sembra sempre più curva verso un destino inglorioso.
Di tutto ciò che non va, la faccenda riguardante l'istruzione pubblica è solo l'ultimo, dissenato, esempio.
L'Italia è in recessione, l'Unione Europea è in recessione, gli USA sono in recessione...Tutta la finanza mondiale è in crisi; si ci affanna nel tentativo di arginarla; si mettono in atto rimedi d'emergenza (cartolarizzazioni e ricapitalizzazioni) sperando che la bufera passi..Ma si prendono anche misure impegnative per il futuro, cercando già ora la via del riscatto prossimo venturo, per non rimanere invischiati nel declino.
Ho scritto "si prendono", ma avrei dovuto scrivere "gli altri prendono..": difatti, paesi come Francia e Svezia stanno stanziando milioni di € nella scuola e nella ricerca, noi invece all'istruzione pubblica tagliamo i fondi. Poco importa che siano 70 o 450mln di €: se impediamo a che produce innovazione (in tutti i campi) di operare, siamo destinati ad un'economia a basso contenuto tecnologico, quindi poco redditizia. Saremo uno di quei paesi, come la vituperata Cina, che produce merce scadente puntando sul basso costo finale e dei fattori produttivi.
Nel contempo, avremo un'elite privilegiata il cui unico merito sarà quello di aver avuto i danè (i soldi) per poter accedere all'istruzione universitaria: un'oligarchia che gestirà il classico popolo bove.
Ovviamente, qui non siamo tutti scemi, e moltissimi hanno visto questa prospettiva: costoro hanno invaso le piazze, hanno protestato per difendere i diritti loro e dei loro figli. E continuano a protestare, giustamente, anche se il decreto Gelmini è ormai diventato la legge 133/08.
Studenti, insegnanti, ricercatori, genitori hanno dovuto però subire offese verbali (e in alcuni casi fisiche) da personaggi cui solo un'incredibile debbagine ha consentito loro di avere titoli per governarci. Tanto per fare un esempio, Cossiga, ex Presidente della Repubblica, ha dichiarato che bisognerebbe che la polizia massacrasse i contestatori, prima infiltrandosi fra loro per provocare il causus belli, come già aveva fatto lui in passato. Incredibilmente, nessuno si è indignato, nessuno gliene ha chiesto conto.
Anche fra gli studenti, soprattutto universitari, c'è chi difende la 133/08, con la motivazione che gli sprechi e le baronie nell'università vanno rimossi. Giustissimo: quindi, per far fuori i baroni, che sono in una botte di ferro grazie all'anzianità lavorativa e al tipo di contratto, tagliamo i fondi colpendo chi vive di precariato, come i ricercatori o i docenti (di vario grado) non di ruolo. GENIALE!
Alla Gelmini e a questi studenti prezzolati vorrei dire una sola cosa: avete il potere di fare scempio dell'istruzione, e visto che vi garba tanto, fatelo pure. Ma almeno non venite a dirci che lo fate per il nostro bene.
La destra berlusconiana ha sempre provato rancore per la libertà del sapere; comprensibile che ora cerchi di distruggerla. Altrettanto comprensibile è che si cerchi d'impedirglielo.
Forse perchè vengo da una terra (la Sicilia) che pur volendo ribellarsi al malaffare non riesce mai a fare il passo decisivo, forse perchè vivo in una regione dove i valori materiali (anzi, UN valore materiale: il denaro) cancellano tutto il resto, forse perchè nelle parole di chi ci governa (e di chi fa opposizione) leggo vuote frasi rassicuratrici mentre già preparano le valigie piene di soldi e si apprestano a tagliare la corda, ma la china di quest'Italia mi sembra sempre più curva verso un destino inglorioso.
Di tutto ciò che non va, la faccenda riguardante l'istruzione pubblica è solo l'ultimo, dissenato, esempio.
L'Italia è in recessione, l'Unione Europea è in recessione, gli USA sono in recessione...Tutta la finanza mondiale è in crisi; si ci affanna nel tentativo di arginarla; si mettono in atto rimedi d'emergenza (cartolarizzazioni e ricapitalizzazioni) sperando che la bufera passi..Ma si prendono anche misure impegnative per il futuro, cercando già ora la via del riscatto prossimo venturo, per non rimanere invischiati nel declino.
Ho scritto "si prendono", ma avrei dovuto scrivere "gli altri prendono..": difatti, paesi come Francia e Svezia stanno stanziando milioni di € nella scuola e nella ricerca, noi invece all'istruzione pubblica tagliamo i fondi. Poco importa che siano 70 o 450mln di €: se impediamo a che produce innovazione (in tutti i campi) di operare, siamo destinati ad un'economia a basso contenuto tecnologico, quindi poco redditizia. Saremo uno di quei paesi, come la vituperata Cina, che produce merce scadente puntando sul basso costo finale e dei fattori produttivi.
Nel contempo, avremo un'elite privilegiata il cui unico merito sarà quello di aver avuto i danè (i soldi) per poter accedere all'istruzione universitaria: un'oligarchia che gestirà il classico popolo bove.
Ovviamente, qui non siamo tutti scemi, e moltissimi hanno visto questa prospettiva: costoro hanno invaso le piazze, hanno protestato per difendere i diritti loro e dei loro figli. E continuano a protestare, giustamente, anche se il decreto Gelmini è ormai diventato la legge 133/08.
Studenti, insegnanti, ricercatori, genitori hanno dovuto però subire offese verbali (e in alcuni casi fisiche) da personaggi cui solo un'incredibile debbagine ha consentito loro di avere titoli per governarci. Tanto per fare un esempio, Cossiga, ex Presidente della Repubblica, ha dichiarato che bisognerebbe che la polizia massacrasse i contestatori, prima infiltrandosi fra loro per provocare il causus belli, come già aveva fatto lui in passato. Incredibilmente, nessuno si è indignato, nessuno gliene ha chiesto conto.
Anche fra gli studenti, soprattutto universitari, c'è chi difende la 133/08, con la motivazione che gli sprechi e le baronie nell'università vanno rimossi. Giustissimo: quindi, per far fuori i baroni, che sono in una botte di ferro grazie all'anzianità lavorativa e al tipo di contratto, tagliamo i fondi colpendo chi vive di precariato, come i ricercatori o i docenti (di vario grado) non di ruolo. GENIALE!
Alla Gelmini e a questi studenti prezzolati vorrei dire una sola cosa: avete il potere di fare scempio dell'istruzione, e visto che vi garba tanto, fatelo pure. Ma almeno non venite a dirci che lo fate per il nostro bene.
La destra berlusconiana ha sempre provato rancore per la libertà del sapere; comprensibile che ora cerchi di distruggerla. Altrettanto comprensibile è che si cerchi d'impedirglielo.
lunedì 20 ottobre 2008
Io non sono razzista, è lui che è negro!
Presa coscienza dei fatti degli ultimi giorni, bisogna avere il coraggio di dirlo apertamente: QUESTO GOVERNO ODIA L'ISTRUZIONE.
Della riforma Gelmini abbiamo già parlato, ma le recenti proposte della Lega Nord sono di una demenza allucinante. In sintesi: la lega propone di mettere i bambini stranieri in classi differenziate (composte solo da stranieri) in modo da favorirli nell'apprendimento della lingua italiana. Ora, dovrebbe essere lapalissiano anche per un leghista (il cui QI medio è simile a quello di un bradipo mentalmente lesionato) che, considerato che il cervello di un bambino è in grado di apprendere una lingua in pochi mesi stando il più possibile a contatto di chi la parla, mettere insieme bambini tunisini, rumeni, serbi etc non li favorirà certo nell'apprendimento! Avessero detto: "organizziamo corsi pomeridiani per i bambini stranieri che sono più in difficoltà", questo avrebbe avuto un senso, ma così...Senza considerare poi l'aspetto dell'integrazione: è proprio necessario mettere i bambini stranieri in classi a parte in modo che venga sottolineata la loro "diversità"? Quale fine psicologo esperto dell'infanzia ha ispirato la proposta leghista?
Non credo sia il caso di farsi intortare dalle giustificazioni che la Lega apporta alla sua tesi; giustificazioni per altro insufficienti e prive di qualsiasi fondamento. La vera anima della proposta leghista viene fuori dalle parole dell'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza. Riporto integralmente la segnalazione fattami dal mio valente collaboratore, Salati Francesco, che ha "naso" nello scovare le notizie più interessanti:
[...] Cambiando discorso, non posso non segnalarti l'interpretazione veneta della proposta leghista delle classi differenziate per gli stranieri.
L'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza, Forza Italia, propone di sperimentare queste classi d'inserimento per stranieri nelle quali, oltre all'italiano (senza trascurare la religione cattolica) va insegnata l'igiene, "perchè anche gli odori possono essere fonte di pregiudizi ed emarginazione".[...]
Quindi: gli stranieri, tra le altre cose, puzzano pure: bisogna insegnarli l'igiene, a 'sti bongo-bongo! Questo è razzismo, razzismo allo stato puro!
Non so quante, ed in che modo, delle proposte leghiste diverrano legge. Mi auguro solo che gli insegnanti, ove si trovassero ad aver a che fare con siffatte leggi, se ne infischino e, civilmente, disobbediscano.
All'ignoranza si può rispondere solo con la superiorità della Conoscenza.
Della riforma Gelmini abbiamo già parlato, ma le recenti proposte della Lega Nord sono di una demenza allucinante. In sintesi: la lega propone di mettere i bambini stranieri in classi differenziate (composte solo da stranieri) in modo da favorirli nell'apprendimento della lingua italiana. Ora, dovrebbe essere lapalissiano anche per un leghista (il cui QI medio è simile a quello di un bradipo mentalmente lesionato) che, considerato che il cervello di un bambino è in grado di apprendere una lingua in pochi mesi stando il più possibile a contatto di chi la parla, mettere insieme bambini tunisini, rumeni, serbi etc non li favorirà certo nell'apprendimento! Avessero detto: "organizziamo corsi pomeridiani per i bambini stranieri che sono più in difficoltà", questo avrebbe avuto un senso, ma così...Senza considerare poi l'aspetto dell'integrazione: è proprio necessario mettere i bambini stranieri in classi a parte in modo che venga sottolineata la loro "diversità"? Quale fine psicologo esperto dell'infanzia ha ispirato la proposta leghista?
Non credo sia il caso di farsi intortare dalle giustificazioni che la Lega apporta alla sua tesi; giustificazioni per altro insufficienti e prive di qualsiasi fondamento. La vera anima della proposta leghista viene fuori dalle parole dell'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza. Riporto integralmente la segnalazione fattami dal mio valente collaboratore, Salati Francesco, che ha "naso" nello scovare le notizie più interessanti:
[...] Cambiando discorso, non posso non segnalarti l'interpretazione veneta della proposta leghista delle classi differenziate per gli stranieri.
L'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza, Forza Italia, propone di sperimentare queste classi d'inserimento per stranieri nelle quali, oltre all'italiano (senza trascurare la religione cattolica) va insegnata l'igiene, "perchè anche gli odori possono essere fonte di pregiudizi ed emarginazione".[...]
Quindi: gli stranieri, tra le altre cose, puzzano pure: bisogna insegnarli l'igiene, a 'sti bongo-bongo! Questo è razzismo, razzismo allo stato puro!
Non so quante, ed in che modo, delle proposte leghiste diverrano legge. Mi auguro solo che gli insegnanti, ove si trovassero ad aver a che fare con siffatte leggi, se ne infischino e, civilmente, disobbediscano.
All'ignoranza si può rispondere solo con la superiorità della Conoscenza.
mercoledì 15 ottobre 2008
Un nano e sette leggi-truffa
Ieri pomeriggio, avendo poco da fare, ho visitato il sito di Beppe Grillo (sito che consiglio a tutti); detto sito presentava uno splendido monologo di Travaglio, della durata di 26 minuti, in cui il mitico giornalista, partendo dalla trasmissione Report di domenica 12/10 (sull'Alitalia) e giungendo sino alle pagine di La Repubblica del 13/10 dedicate al giudice "ammazza-sentenze" Carnevale, dava un preciso spaccato delle porcate messe in atto dal nostro Parlamento, della protervia di certi personaggi, dell'insipienza dell'opposizione e di tanti bei "perchè" che quotidianmente frullano nella testolina di noi "cittadini informati".
Nei suddetti 26 minuti Travaglio ha concentrato le informazioni (INDISPENSABILI)che ore ed ore di Tg ci negano; era interessante sentirsi spiegare come fu lo stesso Berlusconi, nel proprio interesse, a forzare Prodi nel concedere il famoso prestito-ponte di 300mln di € ad Alitalia; altrettanto interessanti erano i "non rispondo" di Tommaso Padoa Schioppa, allora Ministro del Tesoro, interrogato sulla vicenda (chi meglio di lui doveva e poteva sapere la verità dei fatti?); poi Travaglio si dedica all'opposizione, e qui le cose raggiungono il grottesco: il Centro-(?)Sinistra(?) tace sulla norma salva-manager per via delle amicizie con Geronzi (che fa parte del Cai), la norma viene "scovata" da Report: la gente s'indigna e Tremonti fa bella figura con la storica frase "se passa questa norma mi dimetto io"; quindi viene la vicenda della legge ad personam che permetterà al giudice Carnevale di diventare Presidente di Sezione della Corte di Cassazione. A questo punto, magari voi direte: "E quindi?" Allora, all'obiezione rispondo: Carnevale è diventato famoso perchè annullava sentenze contro i mafiosi, riuscendo a far annullare pure molte sentenze dove lui non era giudice; come se questo non bastasse, aveva in odio Falcone e Borsellino, che considerava degli stronzi, tanto da dire che lui "certi morti non li rispetta". Insomma, il vero stronzo è lui, non certo Falcone e Borsellino, esempi emeriti della società civile. L'ultima parte del monologo era dedicata al buon Pecorella, penalista di Berlusconi; il Parlamento sta elaborando una legge per permettergli, a lui che è sotto processo per associazione esterna a delle stragi (anni '70, Milano e Brescia), di diventare giudice della Corte Costituzionale.La solita legge ad personam finalizzata all'ennesima porcata.
A me tutto ciò fa veramente schifo, ma evidentemente ho una sensibilità su questi aspetti poco condivisa; leggo infatti che il consenso per il premier continua a salire (avesse fatto Prodi i vari flop in cui si è prodotta la mezza-sega di Arcore lo avrebbero impiccato sulla pubblica piazza), ed anche il governo nel suo complesso gode di ampia fiducia. L'unica spiegazione che mi do in merito, e che all'italiano piaccia prenderlo lì dove non batte il sole: il centro-destra però, a differenza del centro-sinistra, mentre lo fa sussurra paroline dolci all'orecchio, e questo ci basta perchè la cosa ci piaccia.
Nei suddetti 26 minuti Travaglio ha concentrato le informazioni (INDISPENSABILI)che ore ed ore di Tg ci negano; era interessante sentirsi spiegare come fu lo stesso Berlusconi, nel proprio interesse, a forzare Prodi nel concedere il famoso prestito-ponte di 300mln di € ad Alitalia; altrettanto interessanti erano i "non rispondo" di Tommaso Padoa Schioppa, allora Ministro del Tesoro, interrogato sulla vicenda (chi meglio di lui doveva e poteva sapere la verità dei fatti?); poi Travaglio si dedica all'opposizione, e qui le cose raggiungono il grottesco: il Centro-(?)Sinistra(?) tace sulla norma salva-manager per via delle amicizie con Geronzi (che fa parte del Cai), la norma viene "scovata" da Report: la gente s'indigna e Tremonti fa bella figura con la storica frase "se passa questa norma mi dimetto io"; quindi viene la vicenda della legge ad personam che permetterà al giudice Carnevale di diventare Presidente di Sezione della Corte di Cassazione. A questo punto, magari voi direte: "E quindi?" Allora, all'obiezione rispondo: Carnevale è diventato famoso perchè annullava sentenze contro i mafiosi, riuscendo a far annullare pure molte sentenze dove lui non era giudice; come se questo non bastasse, aveva in odio Falcone e Borsellino, che considerava degli stronzi, tanto da dire che lui "certi morti non li rispetta". Insomma, il vero stronzo è lui, non certo Falcone e Borsellino, esempi emeriti della società civile. L'ultima parte del monologo era dedicata al buon Pecorella, penalista di Berlusconi; il Parlamento sta elaborando una legge per permettergli, a lui che è sotto processo per associazione esterna a delle stragi (anni '70, Milano e Brescia), di diventare giudice della Corte Costituzionale.La solita legge ad personam finalizzata all'ennesima porcata.
A me tutto ciò fa veramente schifo, ma evidentemente ho una sensibilità su questi aspetti poco condivisa; leggo infatti che il consenso per il premier continua a salire (avesse fatto Prodi i vari flop in cui si è prodotta la mezza-sega di Arcore lo avrebbero impiccato sulla pubblica piazza), ed anche il governo nel suo complesso gode di ampia fiducia. L'unica spiegazione che mi do in merito, e che all'italiano piaccia prenderlo lì dove non batte il sole: il centro-destra però, a differenza del centro-sinistra, mentre lo fa sussurra paroline dolci all'orecchio, e questo ci basta perchè la cosa ci piaccia.
lunedì 13 ottobre 2008
Orgoglio Nazionale
L'Italia, da sempre, ha esportato il meglio di sè in Europa e nel mondo; tutti ci hanno sempre elogiato il "made in Italy", che si trattasse di moda, auto di lusso o mafia. In un campo, però, non ci eravamo distinti all'estero quanto in patria.
Sabato, in quel di Sofia, abbiamo rimediato a questa grossa lacuna, dimostrando una volta per tutte che possiamo essere i primi anche nel campo degli hooligans. Cari inglesi, tedeschi, turchi: a lottare per la palma della tifoseria più imbecille ci siamo anche noi!
Quello che più mi stupisce è il fatto che politici, il grosso della stampa, la FIGC sembra si siano accorti solo ora di Ultras Italia, quando questi schifosi fascisti operano al seguito della Nazionale già dal 2002, e nel 2005, contro la Slovenia, diedero ampia dimostrazione di se.
Purtroppo, il mio sospetto è che li abbiano lasciati crescere visto che ormai il fascimo non solo è stato totalmente sdoganato, ma è pure tornato di moda.
Ora tutti parlano di pugno duro, tolleranza zero, di proibire le trasferte a questi individui...ma quanto durerà questa linea? Come sempre, lo spazio di una settimana, giusto il tempo di rituffarsi nell'agone sportivo, nelle polemiche moviolistiche e via discorrendo.
La verità invece è un'altra, e tira in ballo proprio coloro che ora si scandalizzano tanto (tipo Maroni e La Russa); il tifo violento da noi c'è da molti anni, ma la sua connotazione politica è più recente. A cavallo della fine degli anni '90 e primi '00 si è deciso di intervenire quasi esclusivamente nei confronti degli ultras di sinistra, lasciando ampio margine di libertà a quelli di destra.
L'evidenza di ciò sta nei fatti: le tifoserie più violente sono quelle di Napoli, Hellas Verona, Lazio, Roma, Atalanta, Juventus, Catania (poi ci sono gli ultras di svariate formazioni di Serie B e Lega Pro, ma quelli non fanno mai notizia...), tutte schierate a destra. Le maggiori penalizzazioni invece la hanno subite (Napoli a parte) le poche tifoserie "rosse": Bologna, Livorno, Fiorentina. Il caso dei Gigliati è veramente ridicolo: permettere l'ingresso al Franchi ai soli abbonati quando i Della Valle hanno istituito una politica di fair play che coinvolge tutta la società (3° tempo, cena col presidente della squadra avversaria, niente polemiche arbitrali..) vuol dire penalizzare volutamente chi appartiene ad una corrente politica diversa.
Cosa ci stupiamo a fare se le tifoserie fasciste vanno a fare casini anche all'estero quando gli abbiamo permesso di tutto in Patria? Vi ricordate la guerriglia urbana a Roma dopo l'uccisione di Gabriele Sandri? E le devastazioni dei partenopei alla 1° di campionato quest'anno? Quanti arresti per quei fatti? Praticamente nessuno! In Polonia, nel precedente turno di Coppa Uefa, in una sola sera hanno fermato 140 ultras per i disordini causati, e sono in galera, mica a piede libero come i 5 napoletani fermati da noi.
L'Osservatorio del Viminale ha pure creato un nuovo organo (il Caams) per vigilare sulle tifoserie, ma nessuno vuole prendersi la briga di fare l'unica cosa che risolverebbe il problema: sciogliere i circoli di estrema destra e sbattere in galera per almeno 10 anni gli affiliati..poi vediamo se è possibile andare allo stadio in tranquillità! Ah già, dimenticavo il problema: arrestare un fascista non sarebbe cool...
Sabato, in quel di Sofia, abbiamo rimediato a questa grossa lacuna, dimostrando una volta per tutte che possiamo essere i primi anche nel campo degli hooligans. Cari inglesi, tedeschi, turchi: a lottare per la palma della tifoseria più imbecille ci siamo anche noi!
Quello che più mi stupisce è il fatto che politici, il grosso della stampa, la FIGC sembra si siano accorti solo ora di Ultras Italia, quando questi schifosi fascisti operano al seguito della Nazionale già dal 2002, e nel 2005, contro la Slovenia, diedero ampia dimostrazione di se.
Purtroppo, il mio sospetto è che li abbiano lasciati crescere visto che ormai il fascimo non solo è stato totalmente sdoganato, ma è pure tornato di moda.
Ora tutti parlano di pugno duro, tolleranza zero, di proibire le trasferte a questi individui...ma quanto durerà questa linea? Come sempre, lo spazio di una settimana, giusto il tempo di rituffarsi nell'agone sportivo, nelle polemiche moviolistiche e via discorrendo.
La verità invece è un'altra, e tira in ballo proprio coloro che ora si scandalizzano tanto (tipo Maroni e La Russa); il tifo violento da noi c'è da molti anni, ma la sua connotazione politica è più recente. A cavallo della fine degli anni '90 e primi '00 si è deciso di intervenire quasi esclusivamente nei confronti degli ultras di sinistra, lasciando ampio margine di libertà a quelli di destra.
L'evidenza di ciò sta nei fatti: le tifoserie più violente sono quelle di Napoli, Hellas Verona, Lazio, Roma, Atalanta, Juventus, Catania (poi ci sono gli ultras di svariate formazioni di Serie B e Lega Pro, ma quelli non fanno mai notizia...), tutte schierate a destra. Le maggiori penalizzazioni invece la hanno subite (Napoli a parte) le poche tifoserie "rosse": Bologna, Livorno, Fiorentina. Il caso dei Gigliati è veramente ridicolo: permettere l'ingresso al Franchi ai soli abbonati quando i Della Valle hanno istituito una politica di fair play che coinvolge tutta la società (3° tempo, cena col presidente della squadra avversaria, niente polemiche arbitrali..) vuol dire penalizzare volutamente chi appartiene ad una corrente politica diversa.
Cosa ci stupiamo a fare se le tifoserie fasciste vanno a fare casini anche all'estero quando gli abbiamo permesso di tutto in Patria? Vi ricordate la guerriglia urbana a Roma dopo l'uccisione di Gabriele Sandri? E le devastazioni dei partenopei alla 1° di campionato quest'anno? Quanti arresti per quei fatti? Praticamente nessuno! In Polonia, nel precedente turno di Coppa Uefa, in una sola sera hanno fermato 140 ultras per i disordini causati, e sono in galera, mica a piede libero come i 5 napoletani fermati da noi.
L'Osservatorio del Viminale ha pure creato un nuovo organo (il Caams) per vigilare sulle tifoserie, ma nessuno vuole prendersi la briga di fare l'unica cosa che risolverebbe il problema: sciogliere i circoli di estrema destra e sbattere in galera per almeno 10 anni gli affiliati..poi vediamo se è possibile andare allo stadio in tranquillità! Ah già, dimenticavo il problema: arrestare un fascista non sarebbe cool...
martedì 7 ottobre 2008
Quando il papa disse:"I soldi (degli altri) sono nulla in confronto a dio (e a chi lo rappresenta)".
Viviamo tempi grami: oltre ai soliti problemi, tipo lavoro, mutui&finanziamenti, la 3° settimana, il caro-bollette etc etc, negli ultimi mesi stiamo scoprendo che le pratiche allegrotte di alcuni squali della finanza d'oltre oceano stanno minando l'intera economia mondiale. E noi, che gli unici titoli che possediamo sono quelli scolastici e che in banca abbiamo lo stipendio giusto il giorno in cui viene versato, perchè il giorno dopo già è sparito, abbiamo dovuto prendere coscienza del fatto che un mutuo sub-prime (di cui oramai siamo tutti edotti) a New Orleans può costarci la nostra villetta di periferia. Perchè? E' l'economia globale, ci spiegano i vari soloni esperti analisti finanziari...E certamente hanno ragione, il che però non riduce il senso d'ingiustizia per cui gli errori finanziari di un Paese debbano costare anche al resto del Mondo; lo chiamano "turbo-capitalismo", neologismo che non vuol dire nulla e che serve solo a non dover ammettere il fallimento sia etico (ma già si sapeva) che economico (e questa è una novità) del capitalismo come ideologia.
In questo caos, facile sarebbe "perdersi" e mandare tutto in vacca; ma per nostra fortuna c'è ancora qualcuno in grado di reggere il timone di questa barca altrimenti alla deriva. E costui è il papa (lo scrivo appositamente con la minuscola, da "mangiapreti" quale sono..!) . Non è mia intenzione fare ironia, nè tantomeno offendere la sensibilità religiosa di chi vede nel papa una figura sacra ed intoccabile. Intendo solo riferirmi ad esso come persona ed in quanto capo di una comunità che è uno Stato a tutti gli effetti (seppur atipico).
Il papa, in un suo recente discorso, ha preso atto della crisi economica e richiamato i credenti ai veri valori, che sono quelli spirituali e non quelli economici: perfettamente condivisibile. Concordo un pò meno, da laico, sul fatto che senza dio non ci sia giustizia morale: esiste anche un'etica non religiosa, e sfido chiunque ad argomentare l'inferiorità dell'etica laica nei confronti di quella cattolica.
Ma il punto è un altro, e precisamente è la contraddizione tra le parole e la condotta. Per i dettagli tecnici rimando alla lettura de "La questua" di C. Maltese, ma grossomodo il concetto è questo: la chiesa spende in "rappresentanza" gran parte dei sui introiti (solo 1/5 del totale, come si evince dal documento finanziario della Cei, viene destinato ai poveri); il "ceto alto" (vescovi, cardinali..) vive esattamente come i suoi corrispettivi del mondo della politica e della finanza.
La chiesa gestisce alberghi, resort, scuole, ha una propria banca centrale (ma questo è normale); su tutte queste attività gode dell'esenzione dell'ICI e di altri sgravi fiscali (ma l'esenzione sarebbe prevista SOLO per i luoghi di culto); a ciò va aggiunto l' "8xmille", con un sistema che crea disparità nei confronti delle altre confessioni (l'8xmille non espresso viene assegnato alla confessione con maggiori preferenze). Un sistema complessivo di rapporti Italia-Vaticano che, andando ben oltre le intenzioni del Concordato del 1984, crea un sistema di privilegio, così evidente da essere sub iudice da parte dell'Unione Europea.
In passato, la chiesa ha vissuto varie "ondate moralizzatrici" dal suo interno, movimenti che puntavano sulla povertà degli uomini di chiesa, rispettando così i dettami di Gesù Cristo agli Apostoli. Rappresentante di quesa corrente, purtroppo minoritaria e perdente, fu San francesco, e, in tempi più recenti, solo papa Luciani ha sostenuto che la chiesa doveva privarsi dei suoi ingenti beni materiali. Papa Ratzinger, al contrario, ha ribadito più volte la necessità e la giustezza del potere temporale.
Come sempre, il problema è morale: tu, che rappresenti una guida, mantieni intatta la tua valenza etica se ti comporti al contrario di come sostieni debba comportarmi io, umile peccatore? Il dilemma riguarda in primis i credenti, è ovvio, ma riguarda tutti noi per via degli stretti legami Stato-chiesa, che vedono il primo in netta sudditanza.
Liberissimo quindi il papa di richiamare i fedeli ad una vita più spirituale, ma abbia anche l'accortezza di porre fine ad uno stato di cose interno che ha come primo effetto proprio quello di togliere valenza alle parole del suo più eminente rappresentante.
In questo caos, facile sarebbe "perdersi" e mandare tutto in vacca; ma per nostra fortuna c'è ancora qualcuno in grado di reggere il timone di questa barca altrimenti alla deriva. E costui è il papa (lo scrivo appositamente con la minuscola, da "mangiapreti" quale sono..!) . Non è mia intenzione fare ironia, nè tantomeno offendere la sensibilità religiosa di chi vede nel papa una figura sacra ed intoccabile. Intendo solo riferirmi ad esso come persona ed in quanto capo di una comunità che è uno Stato a tutti gli effetti (seppur atipico).
Il papa, in un suo recente discorso, ha preso atto della crisi economica e richiamato i credenti ai veri valori, che sono quelli spirituali e non quelli economici: perfettamente condivisibile. Concordo un pò meno, da laico, sul fatto che senza dio non ci sia giustizia morale: esiste anche un'etica non religiosa, e sfido chiunque ad argomentare l'inferiorità dell'etica laica nei confronti di quella cattolica.
Ma il punto è un altro, e precisamente è la contraddizione tra le parole e la condotta. Per i dettagli tecnici rimando alla lettura de "La questua" di C. Maltese, ma grossomodo il concetto è questo: la chiesa spende in "rappresentanza" gran parte dei sui introiti (solo 1/5 del totale, come si evince dal documento finanziario della Cei, viene destinato ai poveri); il "ceto alto" (vescovi, cardinali..) vive esattamente come i suoi corrispettivi del mondo della politica e della finanza.
La chiesa gestisce alberghi, resort, scuole, ha una propria banca centrale (ma questo è normale); su tutte queste attività gode dell'esenzione dell'ICI e di altri sgravi fiscali (ma l'esenzione sarebbe prevista SOLO per i luoghi di culto); a ciò va aggiunto l' "8xmille", con un sistema che crea disparità nei confronti delle altre confessioni (l'8xmille non espresso viene assegnato alla confessione con maggiori preferenze). Un sistema complessivo di rapporti Italia-Vaticano che, andando ben oltre le intenzioni del Concordato del 1984, crea un sistema di privilegio, così evidente da essere sub iudice da parte dell'Unione Europea.
In passato, la chiesa ha vissuto varie "ondate moralizzatrici" dal suo interno, movimenti che puntavano sulla povertà degli uomini di chiesa, rispettando così i dettami di Gesù Cristo agli Apostoli. Rappresentante di quesa corrente, purtroppo minoritaria e perdente, fu San francesco, e, in tempi più recenti, solo papa Luciani ha sostenuto che la chiesa doveva privarsi dei suoi ingenti beni materiali. Papa Ratzinger, al contrario, ha ribadito più volte la necessità e la giustezza del potere temporale.
Come sempre, il problema è morale: tu, che rappresenti una guida, mantieni intatta la tua valenza etica se ti comporti al contrario di come sostieni debba comportarmi io, umile peccatore? Il dilemma riguarda in primis i credenti, è ovvio, ma riguarda tutti noi per via degli stretti legami Stato-chiesa, che vedono il primo in netta sudditanza.
Liberissimo quindi il papa di richiamare i fedeli ad una vita più spirituale, ma abbia anche l'accortezza di porre fine ad uno stato di cose interno che ha come primo effetto proprio quello di togliere valenza alle parole del suo più eminente rappresentante.
lunedì 29 settembre 2008
Gli alti destini del Sindaco Condottiero.
Forse pochi lo sanno, ma ci sono "realtà locali" del Nord che possono fregiarsi d'eccellenze che Roma Capitale non ha mai avuto la fortuna di possedere.
Abbiamo già parlato, in queste pagine, del Sindaco di Cantù, un pò di quello di Milano: donne eccellenti che guidano sicure le loro comunità. Mai un'indecisione, mai un ripensamento: dritte alla meta. E' la dimostrazione che le donne, in specie quelle del Nord, sono superiori agli uomini (del Nord e non solo)?
Forse sì..e forse no. L'operato del Sindaco di Verona, Flavio Tosi, oltre a sancire la suddetta superiorità del Nord sul resto, incrina anche la prospettiva di donne più capaci degli uomini. Insomma, Tosi non ci stà, e risponde colpo su colpo alle iniziative delle sue illustri colleghe.
Ripercorriamo brevemente le sue gesta: il Condottiero Padano viene eletto a furor di popolo, ma eredita una città devastata dalla precedente Amministrazione di centro-sinistra sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale. Immigrati, culatoni, checche dei centri sociali impazzano in città, costringendo quei galantuomini di destra e padani a rifugiarsi in pochi ambienti nascosti e inviolabili. La Resistenza della destra è affidata al circolo culturale Brigate Gialloblù, che si esibiscono quasi ogni domenica presso lo stadio cittadino, vera roccaforte della cultura sana ed identiaria di Verona. Ma questa nicchia ai veronesi veri non basta: si sogna la riscossa ed i tempi sono ormai maturi. E difatti, il 07/06/2007 il Condottiero vince le lezioni per il Sindaco e subito comincia a lavorare per ripristinare la legalità in città.
I suoi risultati sono molteplici, e arduo sarebbe elencarli tutti: possiamo ricordare alcuni spunti che danno un'idea, anche se semplicisticamente, della caratura dell'illustre personaggio. Uno dei suoi primi atti, è stato quello di restituire i giusti spazi alla cultura cittadina partecipando alla marcia dei circoli di estrema destra; poi ha varato iniziative per il decoro della città con le ordinanze dette "anti-bivacco", che sono state applicate in maniera equanime (cito due casi ad esempio: 1) bambino [veronese] di 4 anni multato perchè mangia un panino. La mamma protesta e il Condottiero condona la multa; 2) studentessa pugliese [terrona] multata perchè mangia un kebhab [islamico]: la multa non viene condonata, ovviamente) ; ed infine, anche in un caso tragico, come l'omicidio di un giovane veronese ad opera di 5 ragazzi, il Sindaco Tosi ha sottolineato il vero nocciolo della questione: i 5 assassini non erano di Verona, ma dei paesini in provincia. Applausi! Ah, un'ultima cosa: Tosi ha rimosso dall'ufficio del sindaco la foto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in quanto gli è "impossibile riconoscersi in un presidente comunista (e per di più terrone)": e come dargli torto?
Comunque, e veniamo al vero motivo per cui oggi dedico ben volentieri questo spazio al Condottiero Padano, questo sindaco è anche modesto, e quando lavora, e lavora bene, non sbandiera ai quattro venti il suo operato: che modestia! Per questo motivo mi prendo io l'onore di raccontare le sue ultime gesta: l'illustre Tosi ha giustamente deciso di vietare l'orrida Bandiera della Pace durante una manifestazione per la suddetta organizzata dai Padri Comboniani, vero nucleo storico del PCI, in quanto simbolo dell'estrema sinistra. Solo schifosi comunistelli potrebbero vedere del male in questo atto e gettare fango sull'onorabilità di una persona che non ha avuto problemi a marciare con dei violenti circondato da simbili emblemi di morte, mentre vede il pericolo in una bandiera riconosciuta a livello planetario come simbolo della Pace in un corteo organizzato da uomini di chiesa.
Lunga vita al Condottiero!
Ps: "errare umanum est, perseverare diabolicum" dicevano i Latini: i veronesi saranno capaci di rinnovargli il mandato?
Abbiamo già parlato, in queste pagine, del Sindaco di Cantù, un pò di quello di Milano: donne eccellenti che guidano sicure le loro comunità. Mai un'indecisione, mai un ripensamento: dritte alla meta. E' la dimostrazione che le donne, in specie quelle del Nord, sono superiori agli uomini (del Nord e non solo)?
Forse sì..e forse no. L'operato del Sindaco di Verona, Flavio Tosi, oltre a sancire la suddetta superiorità del Nord sul resto, incrina anche la prospettiva di donne più capaci degli uomini. Insomma, Tosi non ci stà, e risponde colpo su colpo alle iniziative delle sue illustri colleghe.
Ripercorriamo brevemente le sue gesta: il Condottiero Padano viene eletto a furor di popolo, ma eredita una città devastata dalla precedente Amministrazione di centro-sinistra sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale. Immigrati, culatoni, checche dei centri sociali impazzano in città, costringendo quei galantuomini di destra e padani a rifugiarsi in pochi ambienti nascosti e inviolabili. La Resistenza della destra è affidata al circolo culturale Brigate Gialloblù, che si esibiscono quasi ogni domenica presso lo stadio cittadino, vera roccaforte della cultura sana ed identiaria di Verona. Ma questa nicchia ai veronesi veri non basta: si sogna la riscossa ed i tempi sono ormai maturi. E difatti, il 07/06/2007 il Condottiero vince le lezioni per il Sindaco e subito comincia a lavorare per ripristinare la legalità in città.
I suoi risultati sono molteplici, e arduo sarebbe elencarli tutti: possiamo ricordare alcuni spunti che danno un'idea, anche se semplicisticamente, della caratura dell'illustre personaggio. Uno dei suoi primi atti, è stato quello di restituire i giusti spazi alla cultura cittadina partecipando alla marcia dei circoli di estrema destra; poi ha varato iniziative per il decoro della città con le ordinanze dette "anti-bivacco", che sono state applicate in maniera equanime (cito due casi ad esempio: 1) bambino [veronese] di 4 anni multato perchè mangia un panino. La mamma protesta e il Condottiero condona la multa; 2) studentessa pugliese [terrona] multata perchè mangia un kebhab [islamico]: la multa non viene condonata, ovviamente) ; ed infine, anche in un caso tragico, come l'omicidio di un giovane veronese ad opera di 5 ragazzi, il Sindaco Tosi ha sottolineato il vero nocciolo della questione: i 5 assassini non erano di Verona, ma dei paesini in provincia. Applausi! Ah, un'ultima cosa: Tosi ha rimosso dall'ufficio del sindaco la foto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in quanto gli è "impossibile riconoscersi in un presidente comunista (e per di più terrone)": e come dargli torto?
Comunque, e veniamo al vero motivo per cui oggi dedico ben volentieri questo spazio al Condottiero Padano, questo sindaco è anche modesto, e quando lavora, e lavora bene, non sbandiera ai quattro venti il suo operato: che modestia! Per questo motivo mi prendo io l'onore di raccontare le sue ultime gesta: l'illustre Tosi ha giustamente deciso di vietare l'orrida Bandiera della Pace durante una manifestazione per la suddetta organizzata dai Padri Comboniani, vero nucleo storico del PCI, in quanto simbolo dell'estrema sinistra. Solo schifosi comunistelli potrebbero vedere del male in questo atto e gettare fango sull'onorabilità di una persona che non ha avuto problemi a marciare con dei violenti circondato da simbili emblemi di morte, mentre vede il pericolo in una bandiera riconosciuta a livello planetario come simbolo della Pace in un corteo organizzato da uomini di chiesa.
Lunga vita al Condottiero!
Ps: "errare umanum est, perseverare diabolicum" dicevano i Latini: i veronesi saranno capaci di rinnovargli il mandato?
Le Parche di Massa.
Dire chi vincerà il Mondiale di F1, a tre GP dal termine, è arduo. Hamilton ha 7 punti di vantaggio, ma sono pochi.
La gara di ieri è stato qualcosa d'incredibile, non solo per la rivincita di Alonso (a proposito, forza Renault!!!!), ma soprattutto perchè un errore umano ha restituito all'anglo-caraibico quello che gli era stato scippato in precedenza.
La gara di Massa, e della Ferrari in generale, non si spiega in altro modo: è difficile giustificare una somma di errori, incompetenze, circostanze fortunate al momento giusto se non vedendo in tutto questo la mano del destino. Destino che più che "cinico e baro" è stato galantuomo come solitamente lo è il Tempo, ed ha restituito alla McLaren ciò che già era suo.
Devo ammetterlo: per Massa mi dispiace, sia come uomo che come pilota; non è bello vincere per le sfighe altrui, e lo è ancor meno vincere nei tribunali. Il brasiliano lotterà sino alla fine, questo è certo, e gli auguro di arrivare lì dove se lo merita: secondo ad un soffio da Hamilton.
La gara di ieri è stato qualcosa d'incredibile, non solo per la rivincita di Alonso (a proposito, forza Renault!!!!), ma soprattutto perchè un errore umano ha restituito all'anglo-caraibico quello che gli era stato scippato in precedenza.
La gara di Massa, e della Ferrari in generale, non si spiega in altro modo: è difficile giustificare una somma di errori, incompetenze, circostanze fortunate al momento giusto se non vedendo in tutto questo la mano del destino. Destino che più che "cinico e baro" è stato galantuomo come solitamente lo è il Tempo, ed ha restituito alla McLaren ciò che già era suo.
Devo ammetterlo: per Massa mi dispiace, sia come uomo che come pilota; non è bello vincere per le sfighe altrui, e lo è ancor meno vincere nei tribunali. Il brasiliano lotterà sino alla fine, questo è certo, e gli auguro di arrivare lì dove se lo merita: secondo ad un soffio da Hamilton.
venerdì 26 settembre 2008
Capitali coraggiosi.
Tanto in Italia quanto nel Mondo, da un pò di anni a questa parte è salita agli onori della cronaca una figura particolare, quella dell'Amministratore Delegato (AD).
Ovviamente non stiamo parlando del normale AD di una qualsiasi azienda, bensì di quegli uomini straordinari, di talento riconosciuto, che vengono chiamati (spesso dalla politica) a salvare i destini d'importanti aziende nazionali.
Vediamo, per prima cosa, alcune peculiarità di questa figura:
1) l'AD detta l'operato dell'azienda; praticamente ne è il capo, pur non avendo sborsato un solo centesimo per ciò che gestisce;
2) può sedere in più CdA (Consiglio d'Amministrazione), e ciò comporta che può essere nel CdA di una "controllata" e della sua "controllante";
3) il suo stipendio non è legato all'andamento dell'azienda, e spesso la rescissione anticipata del contratto gli frutta sostanziose buonuscite.
Il vero recordaman nostrano è Cimoli. Costui qualche anno fa venne chiamato a salvare Trenitalia, e bisogna dire che fece un gran lavoro: le stime parlano di 1,5mld di € di PERDITE durante la sua gestione. Al termine del suo processo di "salvataggio", l'eroe Cimoli incassò stipendio e sostanziosa liquidazione. Durante il 2° Governo Berlusconi, visto i meriti acquisiti sul campo, venne posto dell'Unto dal Signore in persona alla guida della claudicante Alitalia ("Vi darò il miglior dirigente d'Italia", disse lo psico-nano alla dirigenza della compagnia di bandiera). Era il 2004. Anche qui l'operato del Prescelto ottenne risultati incredibili! Alitalia, che già florida non era, vide sprofondare ulteriormente i suoi conti; il tutto per via delle scelte dell'AD, un AD totalmente incapace di pensare al benessere dell'azienda piuttosto che al suo.
In questo caso, ancora più grave di Trenitalia, la buonuscita per Cimoli, prevista dal contratto PER OGNI caso di rescissione, era di 8mln di €. Questi soldi, grazie a Spinetta, non sono ancora stati pagati al genio dei fallimenti, che comunque per i 17 giorni lavorati a Gennaio 2007 ha percepito ben 130.000€ (circa)!
Ma la cosa che più mi fa schifo di questa vicenda, come di altre analoghe, è che il fallimento economico dell'azienda peserà solo sui lavoratori (perchè perdono il posto) e sulla collettività (cassa integrazione, disservizi, aumento dei costi, riduzione dell'offerta etc..). Nell'indecorosa vicenda di Alitalia, il Governo ha sbagliato tutto il possibile: si è intromesso nel mercato a fini elettorali; ha esercitato continue pressioni sul Commissario straordinario Fantozzi ribadendo che eventuli compagnie straniere avrebbero potuto avere al massimo una quota di minoranza; ha colpevolizzato piloti e sindacati, come se il fallimento della compagnia fosse colpa loro; con un decreto OVVIAMENTE NON PUBBLICIZZATO (nessuno ne parla...) ha previsto un "salvacondotto" per la dirigenza (Cimoli in primis) che non dovrà tirare fuori un € per i danni che ha combinato, e che, con tutta probabilità, manterra posto di lavoro e stipendio (magari con un bell'aumento-premio).
Non bisogna essere dei geni (o dei comunisti) per rendersi conto dell'insanità di questo modo di agire. Con i recenti fallimenti negli USA, il Congresso ieri ha messo in discussione una legge che impedisca ai top-manager (ma serebbbe più corretto chiamarli "top-ladrer") d'involarsi con la cassa dell'azienda che hanno gettato sul lastrico. Insomma, nella patria del capitalismo lo stato sancisce (sperando che la legge venga approvata e poi non elusa nella pratica) che i costi del fallimento di un'azienda vengano pagati anche da chi, in sostanza, li ha provocati, e non solo dai lavoratori.
Ci arriveremo mai anche noi? Ovviamento no! Quando copiamo gli USA (che per buona parte della nostra classe dirigente costituiscono il Verbo) lo facciamo solo per le cose che ci convengono..
Chiudo dando un suggerimento al Premier-cazzaro: la Società Ponte sullo Stretto si avvia già verso la passività (anche se fin'ora i lavori si sono limitati all'acquisto di parte dei terreni necessari e alla posa dei due piloni [uno in Sicilia, l'altro in Calabria] che indicano l'inizio e la fine del Ponte), quindi perchè non anticipare i tempi e nominare AD Cimoli? Poveraccio, è pure disoccupato al momento!
Ovviamente non stiamo parlando del normale AD di una qualsiasi azienda, bensì di quegli uomini straordinari, di talento riconosciuto, che vengono chiamati (spesso dalla politica) a salvare i destini d'importanti aziende nazionali.
Vediamo, per prima cosa, alcune peculiarità di questa figura:
1) l'AD detta l'operato dell'azienda; praticamente ne è il capo, pur non avendo sborsato un solo centesimo per ciò che gestisce;
2) può sedere in più CdA (Consiglio d'Amministrazione), e ciò comporta che può essere nel CdA di una "controllata" e della sua "controllante";
3) il suo stipendio non è legato all'andamento dell'azienda, e spesso la rescissione anticipata del contratto gli frutta sostanziose buonuscite.
Il vero recordaman nostrano è Cimoli. Costui qualche anno fa venne chiamato a salvare Trenitalia, e bisogna dire che fece un gran lavoro: le stime parlano di 1,5mld di € di PERDITE durante la sua gestione. Al termine del suo processo di "salvataggio", l'eroe Cimoli incassò stipendio e sostanziosa liquidazione. Durante il 2° Governo Berlusconi, visto i meriti acquisiti sul campo, venne posto dell'Unto dal Signore in persona alla guida della claudicante Alitalia ("Vi darò il miglior dirigente d'Italia", disse lo psico-nano alla dirigenza della compagnia di bandiera). Era il 2004. Anche qui l'operato del Prescelto ottenne risultati incredibili! Alitalia, che già florida non era, vide sprofondare ulteriormente i suoi conti; il tutto per via delle scelte dell'AD, un AD totalmente incapace di pensare al benessere dell'azienda piuttosto che al suo.
In questo caso, ancora più grave di Trenitalia, la buonuscita per Cimoli, prevista dal contratto PER OGNI caso di rescissione, era di 8mln di €. Questi soldi, grazie a Spinetta, non sono ancora stati pagati al genio dei fallimenti, che comunque per i 17 giorni lavorati a Gennaio 2007 ha percepito ben 130.000€ (circa)!
Ma la cosa che più mi fa schifo di questa vicenda, come di altre analoghe, è che il fallimento economico dell'azienda peserà solo sui lavoratori (perchè perdono il posto) e sulla collettività (cassa integrazione, disservizi, aumento dei costi, riduzione dell'offerta etc..). Nell'indecorosa vicenda di Alitalia, il Governo ha sbagliato tutto il possibile: si è intromesso nel mercato a fini elettorali; ha esercitato continue pressioni sul Commissario straordinario Fantozzi ribadendo che eventuli compagnie straniere avrebbero potuto avere al massimo una quota di minoranza; ha colpevolizzato piloti e sindacati, come se il fallimento della compagnia fosse colpa loro; con un decreto OVVIAMENTE NON PUBBLICIZZATO (nessuno ne parla...) ha previsto un "salvacondotto" per la dirigenza (Cimoli in primis) che non dovrà tirare fuori un € per i danni che ha combinato, e che, con tutta probabilità, manterra posto di lavoro e stipendio (magari con un bell'aumento-premio).
Non bisogna essere dei geni (o dei comunisti) per rendersi conto dell'insanità di questo modo di agire. Con i recenti fallimenti negli USA, il Congresso ieri ha messo in discussione una legge che impedisca ai top-manager (ma serebbbe più corretto chiamarli "top-ladrer") d'involarsi con la cassa dell'azienda che hanno gettato sul lastrico. Insomma, nella patria del capitalismo lo stato sancisce (sperando che la legge venga approvata e poi non elusa nella pratica) che i costi del fallimento di un'azienda vengano pagati anche da chi, in sostanza, li ha provocati, e non solo dai lavoratori.
Ci arriveremo mai anche noi? Ovviamento no! Quando copiamo gli USA (che per buona parte della nostra classe dirigente costituiscono il Verbo) lo facciamo solo per le cose che ci convengono..
Chiudo dando un suggerimento al Premier-cazzaro: la Società Ponte sullo Stretto si avvia già verso la passività (anche se fin'ora i lavori si sono limitati all'acquisto di parte dei terreni necessari e alla posa dei due piloni [uno in Sicilia, l'altro in Calabria] che indicano l'inizio e la fine del Ponte), quindi perchè non anticipare i tempi e nominare AD Cimoli? Poveraccio, è pure disoccupato al momento!
mercoledì 24 settembre 2008
Esito del sondaggio
Anche se, purtroppo, otto votanti non costituiscono un "campione rappresentativo", l'esito è chiaro: a potersi fare, gli italiani prenderebbero a martellate Berlusconi.
Bisogna riconoscere che il premier ha ragione quando dice di essere in cima alle preferenze degli italiani, anche se, evidentemente, non come intende lui!
Al secondo posto troviamo la show-girl (ma mica più tanto girl..gli anni passano..) Ventura; la sua deprecabile attitudine all'urlo e le ancora più deprecabili trasmissini che conduce le valgono la piazza d'onore. E sempre sul podio, al terzo gradino, troviamo Zio Fester-Galliani; Genoa e Bologna hanno tolto il sonno a molti milanisti e l'AD del Milan ne ha pagato le conseguenze.
Mi stupiscono le zero peferenze ex-equo per Del Piero e Vespa: passi il secondo, untuoso verme di regime, che si può tranquillamente ignorare, ma pensavo che almeno un interista avvelenato col bianconero (che infiniti lutti addusse ai neroazzurri) l'avrei trovato...e invece...
Bisogna riconoscere che il premier ha ragione quando dice di essere in cima alle preferenze degli italiani, anche se, evidentemente, non come intende lui!
Al secondo posto troviamo la show-girl (ma mica più tanto girl..gli anni passano..) Ventura; la sua deprecabile attitudine all'urlo e le ancora più deprecabili trasmissini che conduce le valgono la piazza d'onore. E sempre sul podio, al terzo gradino, troviamo Zio Fester-Galliani; Genoa e Bologna hanno tolto il sonno a molti milanisti e l'AD del Milan ne ha pagato le conseguenze.
Mi stupiscono le zero peferenze ex-equo per Del Piero e Vespa: passi il secondo, untuoso verme di regime, che si può tranquillamente ignorare, ma pensavo che almeno un interista avvelenato col bianconero (che infiniti lutti addusse ai neroazzurri) l'avrei trovato...e invece...
domenica 21 settembre 2008
Torretta: una cartolina dalla Sicilia.
Torretta.
Torretta è un paesino di 3468 abitanti (Istat '01) in provincia di Palermo, una realtà come tante; ma allora, perchè occuparsene? Innanzitutto, perchè è una realtà che conosco bene, poi perchè mi è funzionale per parlare dell'argomento odierno: la mafia.
Un pò di storia, un pò di geografia.
La storia di questo paese è piuttosto antica, ma non la si ricorda per particolari avvenimenti ("Il Gattopardo" escluso); dotato in passato di un'ampia estensione geografica, il Comune si è andato restringendo sino alle dimensioni attuali, delimitate dai comuni di Palermo, Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Monreale. Come location, Torretta non è del tutto priva di fascino: è sita in collina, e dista solo pochi km dal mare, di cui si ha una bella vista dal belvedere, piazzetta centrale e frequentata.
A livello architettonico, il "pezzo più pregiato" era il castello; dico era perchè è stato demolito e sostituito da una scuola. Attualmente, con un'intensa opera di recupero storico, potrebbe acquisire una certa importanza il "paese vecchio", ovvero le molte case abbandonate dopo la Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente a seguire. Si tratta di una zona, denominata "sopra il comune", che forse dice poco ai torrettesi di oggi, ma che invece ha un suo fascino agli occhi dei "turisti".
Per ulteriori informazioni rimando al sito di cui pubblico qui il link:
http://www.palermoweb.com/torretta/
Torretta e la mafia.
Se ora vi state chiedendo: "A Torretta c'è la mafia?", la mia risposta non può che essere affermativa. Intendiamoci, non c'è la mafia che spara per strada, chiede il pizzo alla luce del sole, piomba in piazza per rapire persone...Però il Comune è stato commissariato a lungo per infiltrazione mafiosa, e di questo paese sono originari alcuni importanti boss mafiosi.
Questo non deve stupire: la mafia è un'organizzazione storica e ben radicata nel tessuto sociale. E' nata come "servizio di protezione" (semplifico..) e si è trasformata nel corso dei decenni (ormai quasi secoli); deve la sua forza proprio alla capillarità: per questo è stata utile al fascismo per combattere i comunisti, ma anche ai "moderati" in fase di Costituente (la strage di Portella della Ginestra è del 01/05/1947) sempre contro i progressisti del tempo (PSI-PCI), agli Alleati durante le fasi dello sbarco (leggenda vuole che il comandante USA, appena entrato nella città di Palermo, abbia chiesto di Don Pippo Calò, boss palermitano), e poi lungo tutto il periodo della Repubblica sino ad oggi. La mafia, per le forze di governo (ovvero per il centrodestra, perchè "comunisti" in Sicilia non ne esistono), da sempre rappresenta un serbatoio di voti, di favori e di connivenze.
Torretta, allora. Torretta rappresenta l'archetipo della società siciliana; contiene tutto: i mafiosi veri e propri, quelli che "la mafia non esiste" (ma stanno ben attenti a non pestarle la coda..), quelli per cui la mafia c'è, ma è quasi invisibile e comunque non crea problemi. Poi ci sono quelli che sputano sulla mafia e parlano di cambiamento per far sì che nulla cambi (e sono i più mafiosi di tutti) ed, infine, quelli che la mafia la combattono con l'onestà delle loro azioni. Vorrei tanto poter dire che questi sono una maggioranza silenziosa e compressa da pochi forti, ma non credo sia così; temo, purtroppo, che siano una minoranza.
Mi spiego meglio: non ritengo che i mafiosi siano NUMERICAMENTE in maggioranza, ma è come se lo fossero, dato che il Paese sembra non voglia assolutamente cogliere le occasioni di cambiamento e troncare col passato. Questo è avvenuto anche alle recenti elezioni per il Sindaco. Pur essendo stata eletta una persona, come si direbbe, di specchiata onestà, fondamentale è stato l'apporto dei Giovani dell'Udc (gli stessi di Totò Cuffaro...) che di specchiata onestà non sono, e alla fine saranno loro a comandare. Da costoro, che parlano e parlano di lotta alla mafia, non è venuta nessuna iniziativa (chessò, una fiaccolata per esempio) in tal senso. Il motivo? Evidente conflitto d'interessi...Poichè la speranza è sempre l'ultima a morire, non precludo alcuna ipotesi; certo se dovessi vedere esponenti dell'Udc combattere attivamente la mafia, dovrei riconsiderare la quasi totalità delle mie certezze..ma lo farei ben volentieri!
Io e Torretta.
Prima che uno dei miei 3 lettori si faccia una strana idea, premetto che io amo Torretta. E' il paese originario dei miei, io stesso sono nato lì vicino (a Carini); lì abitano quasi tutti i miei parenti e molti miei cari amici. Quasi tutte le estati della mia vita le ho passate lì, e ne serbo ricordi bellissimi.
A maggior ragione, il mio rammarico per lo stato delle cose è tanto; vorrei che le cose cambiassero in meglio, ma dispero che questo accada me vivente. Chissà quante generazioni ci vorranno ancora.
I notabili.
In ultimo, vorrei parlare di certe figure del Paese, quasi "mitologiche" ma per lo più caricaturali, macchiettistiche.
Il prete, Padre Tommaso: più che un prete, è un incrocio tra un politico ed un santone. Vera autorità del luogo, esprime la sua forza in occasioni come la Processione di San Calogero (il patrono). Ammanicato con l'Amministrazione pubblica, ottiene quello che vuole in quanto autorità religiosa, neanche fosse il papa. E' dotato di tariffario per la celebrazione dei sacramenti (per un matrimonio, ci vogliono mediamente 250€) e sospettato di vendere indulgenze.
Il circolo politico. In origine era il "pio-pio", luogo dove ci si ritrovava per vedere la televisione (inizialmente, l'avevano in pochi). Spadroneggiava, ovviamente, la DC. Si narra che durante le tornate elettorali anche i vecchietti invalidi venissero portati a braccia al seggio elettorale. L'indicazione era di "votare p'signuruzzu" (votare per il signore, Gesù Cristo, ovvero per la DC). Sostituito in tempi più recenti dal circolo di Forza Italia, e quindi da quello dell'Udc, rappresenta sempre e comunque la vera anima del paese: reazionaria e connivente.
Gli smanettoni in motorino. Rigorosamente senza casco, la loro specialità è l'impennata sulle numerose salite del Paese. Durante le notti estive si esercitano con particolare assiduità. In confronto alle zanzare-tigre nostrane, quest'ultime sono quasi un sollievo. Ogni tanto qualcuno cade, ma, purtroppo, gli esiti infausti sono rarissimi...
I "best-lapper". Alla guida di macchine spesso nuove, spesso assettate, sempre costose, finestrini chiusi e Peppino di Capri sparato al massimo dall'autoradio, girano per il paese rombando, in barba al caro-carburanti, alla circolazione stradale e alla quiete dei residenti. Dove trovino i soldi per certe macchine nessuno lo sa, ma tutti lo sospettano.
L'Imprenditore. Torretta è forse l'unico paese che conosco che, pur avendo un propria sorgente a monte (la Favarotta), soffre l'emergenza idrica. E dove l'acqua scarseggia, questa diventa preziosa. Signore delle acque, degno erede di Mosè, è il più prosaico Mommo Guercia (e discendenza). Mafioso?Mah...Il ghiaccio non è forse freddo?!
La vigilessa. Una piazza-multe coi gradi di Capitano..una cosa assurda. Anche costei, pugno di ferro in guanto d'acciaio, sembra disegnata appositamente per il luogo: non vede i ragazzetti impennare in motorino, ma prova a soffiarle il suo parcheggio (in righe bianche, quindi libero) e vedi che ti succede!
Torretta è un paesino di 3468 abitanti (Istat '01) in provincia di Palermo, una realtà come tante; ma allora, perchè occuparsene? Innanzitutto, perchè è una realtà che conosco bene, poi perchè mi è funzionale per parlare dell'argomento odierno: la mafia.
Un pò di storia, un pò di geografia.
La storia di questo paese è piuttosto antica, ma non la si ricorda per particolari avvenimenti ("Il Gattopardo" escluso); dotato in passato di un'ampia estensione geografica, il Comune si è andato restringendo sino alle dimensioni attuali, delimitate dai comuni di Palermo, Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Monreale. Come location, Torretta non è del tutto priva di fascino: è sita in collina, e dista solo pochi km dal mare, di cui si ha una bella vista dal belvedere, piazzetta centrale e frequentata.
A livello architettonico, il "pezzo più pregiato" era il castello; dico era perchè è stato demolito e sostituito da una scuola. Attualmente, con un'intensa opera di recupero storico, potrebbe acquisire una certa importanza il "paese vecchio", ovvero le molte case abbandonate dopo la Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente a seguire. Si tratta di una zona, denominata "sopra il comune", che forse dice poco ai torrettesi di oggi, ma che invece ha un suo fascino agli occhi dei "turisti".
Per ulteriori informazioni rimando al sito di cui pubblico qui il link:
http://www.palermoweb.com/torretta/
Torretta e la mafia.
Se ora vi state chiedendo: "A Torretta c'è la mafia?", la mia risposta non può che essere affermativa. Intendiamoci, non c'è la mafia che spara per strada, chiede il pizzo alla luce del sole, piomba in piazza per rapire persone...Però il Comune è stato commissariato a lungo per infiltrazione mafiosa, e di questo paese sono originari alcuni importanti boss mafiosi.
Questo non deve stupire: la mafia è un'organizzazione storica e ben radicata nel tessuto sociale. E' nata come "servizio di protezione" (semplifico..) e si è trasformata nel corso dei decenni (ormai quasi secoli); deve la sua forza proprio alla capillarità: per questo è stata utile al fascismo per combattere i comunisti, ma anche ai "moderati" in fase di Costituente (la strage di Portella della Ginestra è del 01/05/1947) sempre contro i progressisti del tempo (PSI-PCI), agli Alleati durante le fasi dello sbarco (leggenda vuole che il comandante USA, appena entrato nella città di Palermo, abbia chiesto di Don Pippo Calò, boss palermitano), e poi lungo tutto il periodo della Repubblica sino ad oggi. La mafia, per le forze di governo (ovvero per il centrodestra, perchè "comunisti" in Sicilia non ne esistono), da sempre rappresenta un serbatoio di voti, di favori e di connivenze.
Torretta, allora. Torretta rappresenta l'archetipo della società siciliana; contiene tutto: i mafiosi veri e propri, quelli che "la mafia non esiste" (ma stanno ben attenti a non pestarle la coda..), quelli per cui la mafia c'è, ma è quasi invisibile e comunque non crea problemi. Poi ci sono quelli che sputano sulla mafia e parlano di cambiamento per far sì che nulla cambi (e sono i più mafiosi di tutti) ed, infine, quelli che la mafia la combattono con l'onestà delle loro azioni. Vorrei tanto poter dire che questi sono una maggioranza silenziosa e compressa da pochi forti, ma non credo sia così; temo, purtroppo, che siano una minoranza.
Mi spiego meglio: non ritengo che i mafiosi siano NUMERICAMENTE in maggioranza, ma è come se lo fossero, dato che il Paese sembra non voglia assolutamente cogliere le occasioni di cambiamento e troncare col passato. Questo è avvenuto anche alle recenti elezioni per il Sindaco. Pur essendo stata eletta una persona, come si direbbe, di specchiata onestà, fondamentale è stato l'apporto dei Giovani dell'Udc (gli stessi di Totò Cuffaro...) che di specchiata onestà non sono, e alla fine saranno loro a comandare. Da costoro, che parlano e parlano di lotta alla mafia, non è venuta nessuna iniziativa (chessò, una fiaccolata per esempio) in tal senso. Il motivo? Evidente conflitto d'interessi...Poichè la speranza è sempre l'ultima a morire, non precludo alcuna ipotesi; certo se dovessi vedere esponenti dell'Udc combattere attivamente la mafia, dovrei riconsiderare la quasi totalità delle mie certezze..ma lo farei ben volentieri!
Io e Torretta.
Prima che uno dei miei 3 lettori si faccia una strana idea, premetto che io amo Torretta. E' il paese originario dei miei, io stesso sono nato lì vicino (a Carini); lì abitano quasi tutti i miei parenti e molti miei cari amici. Quasi tutte le estati della mia vita le ho passate lì, e ne serbo ricordi bellissimi.
A maggior ragione, il mio rammarico per lo stato delle cose è tanto; vorrei che le cose cambiassero in meglio, ma dispero che questo accada me vivente. Chissà quante generazioni ci vorranno ancora.
I notabili.
In ultimo, vorrei parlare di certe figure del Paese, quasi "mitologiche" ma per lo più caricaturali, macchiettistiche.
Il prete, Padre Tommaso: più che un prete, è un incrocio tra un politico ed un santone. Vera autorità del luogo, esprime la sua forza in occasioni come la Processione di San Calogero (il patrono). Ammanicato con l'Amministrazione pubblica, ottiene quello che vuole in quanto autorità religiosa, neanche fosse il papa. E' dotato di tariffario per la celebrazione dei sacramenti (per un matrimonio, ci vogliono mediamente 250€) e sospettato di vendere indulgenze.
Il circolo politico. In origine era il "pio-pio", luogo dove ci si ritrovava per vedere la televisione (inizialmente, l'avevano in pochi). Spadroneggiava, ovviamente, la DC. Si narra che durante le tornate elettorali anche i vecchietti invalidi venissero portati a braccia al seggio elettorale. L'indicazione era di "votare p'signuruzzu" (votare per il signore, Gesù Cristo, ovvero per la DC). Sostituito in tempi più recenti dal circolo di Forza Italia, e quindi da quello dell'Udc, rappresenta sempre e comunque la vera anima del paese: reazionaria e connivente.
Gli smanettoni in motorino. Rigorosamente senza casco, la loro specialità è l'impennata sulle numerose salite del Paese. Durante le notti estive si esercitano con particolare assiduità. In confronto alle zanzare-tigre nostrane, quest'ultime sono quasi un sollievo. Ogni tanto qualcuno cade, ma, purtroppo, gli esiti infausti sono rarissimi...
I "best-lapper". Alla guida di macchine spesso nuove, spesso assettate, sempre costose, finestrini chiusi e Peppino di Capri sparato al massimo dall'autoradio, girano per il paese rombando, in barba al caro-carburanti, alla circolazione stradale e alla quiete dei residenti. Dove trovino i soldi per certe macchine nessuno lo sa, ma tutti lo sospettano.
L'Imprenditore. Torretta è forse l'unico paese che conosco che, pur avendo un propria sorgente a monte (la Favarotta), soffre l'emergenza idrica. E dove l'acqua scarseggia, questa diventa preziosa. Signore delle acque, degno erede di Mosè, è il più prosaico Mommo Guercia (e discendenza). Mafioso?Mah...Il ghiaccio non è forse freddo?!
La vigilessa. Una piazza-multe coi gradi di Capitano..una cosa assurda. Anche costei, pugno di ferro in guanto d'acciaio, sembra disegnata appositamente per il luogo: non vede i ragazzetti impennare in motorino, ma prova a soffiarle il suo parcheggio (in righe bianche, quindi libero) e vedi che ti succede!
giovedì 18 settembre 2008
Esercito e prostituzione
Negli ultimi anni il concetto di "sicurezza", in ambito politico, ha sostituito altri fattori prima decisivi nella preferenza di voto.
Certo, "sicurezza" è un termine ampio, che può ricomprendere tanto l'aspetto economico (tutela nel lavoro, ampia offerta lavorativa, potere d'acquisto dello stipendio...) quanto quello della delinquenza.
Fra le tante varianti, è sta scelta per l'appunto quest'ultima, che a prima vista, sembra la più facile da affrontare. Vediamo perchè. Innanzitutto, è stata commessa una prima, erronea, parificazione: immigrato=criminale; ci siamo cioè convinti che senza gli immigrati il nostro Paese sarebbe un Eden. Ma se solo proviamo a ragionarci su un momento, anche limitandoci alle sole notizie dei Tg, è difficile non accorgerci di come questa parificazione sia quantomeno fuorviante. Si, è vero: ci sono immigrati, per lo più clandestini, che delinquono. Ma molti fatti di "cronaca nera" sono compiuti da italiani, e spesso a danni di stranieri. Su questo punto potrebbe essere indicativo l'omicidio del giovane "Abba" a Milano, sul quale non mi sono soffermato per una semplice questione di pietà. Ma non nei confronti dell'assassinato, ma degli intervistati sul fatto: dall' "uomo della stada" sino alle istituzioni cittadine e nazionali, si sono sentite le più aberranti giustificazioni...C'è stato chi ha rimproverato ad Abba di aver rubato quei biscotti, chi ha ritenuto l'uccisione di un italiano (ma nero!) da parte di ITALIANI BIANCHI non degna per una manifestazione sulla sicurezza (il sindaco di Milano, L. Moratti) e chi ha giustificato gli assassini perchè non si ruba (la madre-moglie degli assassini). Di fronte ad un tale menefreghismo per la vita dei "diversi", avrei finito per scrivere un articolo pieno d'insulti, quindi mi sono astenuto.
Detto questo, riprendiamo il filo. Questo Governo, che si autodefinisce "del fare", ha scelto la strada dello spot, quella che gli è più congeniale ( e quindi "dell'illudere", "del truffare"), per risolvere la questione: l'Esercito nelle strade. Ma notizie di fermi effettuati dai militari, o di un particolare effetto di deterrenza non se n'è avute, salvo un pò di pubblicità nei Tg all'indomani del varo di questa trovata.
Però l'Esercito dà sicurezza al comune cittadino; vedere le strade pattugliate dai VM e dai Defender lo rende certo che nè la sua vita nè il suo habeo hanno di che temere. Ma è solo un'illusione psicologica, perchè la violenza si ripete ugualmente (e non sto qui a citare eventi delittuosi perchè non ho tutto il giorno..), e la sicurezza sociale non si crea dall'oggi al domani con misure esclusivamente tese a NASCONDERE il brutto che ci offende la vista.
Ma esattamente in questo senso vanno gli ultimi provvedimenti presi dal Governo e dai vari sindaci: ordinanze contro i mendicanti, contro le coppiette, contro i capannelli nei parchi, persino contro chi si gusta uno spuntino veloce o legge un libro godendosi la frescura degli alberi disteso sull'erba...L'ultima ordinanza contro il degrado è quella del Sindaco Alemanno contro prostitute e clienti. Il tema della prostituzione è delicato e complesso, ed andrebbe affrontato con molta intelligenza e preparazione (come fanno molti reparti della Polizia, che si appoggiano ad operatori sociali, psicologi, mediatori culturali, centri di accoglienza proprio al fine di salvare queste ragazze e restituirle ad una vita veramente migliore). Alemanno invece s'illude che bastino dei vigili col blocchetto delle multe in mano per risolvere brillantemente la questione. In verità, accade che le prostitute hanno adottato un abbigliamento meno appariscente e si sono spostate in zone meno "evidenti", come le fermate degli autobus; i verbali che vengono loro elevati non vengono pagati; molte scappano, altre reagiscono; i clienti pizzicati inventano le scuse più assurde, ma loro le multe dovranno pagarle sul serio..E forse è questo l'unico aspetto positivo per il sindaco: a 200€ a multa (perchè per ora siamo in regime provvisorio; a breve saranno 500€) il Comune incasserà una valanga di soldi...Poi ci sono anche degli aspetti grotteschi, in questa vicenda: i vigili sono autorizzati a fermare tutte le donne "in abiti succinti" che diano l'impressione di essere "in atteggiamento di adescamento"...Visto certi canoni modaioli, solo l'appropinquarsi dell'autunno salverà i vigili da ridicoli fraintendimenti. Immaginatevi la scena: in un caldo pomeriggio, una ragazza in minigonna attende, magari sul marciapiede o seduta su di una panchina, l'arrivo del fidanzato o di un'amica. Un vigile la vede, la giudica discinta e l'avvicina. Vigile: "Lei è in contravvenzione". Ragazza:"E perchè?" V.:"Sta adescando!" R.:"Ma io sto aspettando il mio ragazzo!" V.:"Ma davvero?!Mi scusi, sa, ma dal suo abbigliamento.." R.:"Mi sta dando della puttana???!" E così via...
Veramente ridicolo...Ma si sa, chi è causa del suo mal pianga se stesso...L'abbiamo voluto al governo (IO NO!!!)?! E allora, via di vasellina!
Certo, "sicurezza" è un termine ampio, che può ricomprendere tanto l'aspetto economico (tutela nel lavoro, ampia offerta lavorativa, potere d'acquisto dello stipendio...) quanto quello della delinquenza.
Fra le tante varianti, è sta scelta per l'appunto quest'ultima, che a prima vista, sembra la più facile da affrontare. Vediamo perchè. Innanzitutto, è stata commessa una prima, erronea, parificazione: immigrato=criminale; ci siamo cioè convinti che senza gli immigrati il nostro Paese sarebbe un Eden. Ma se solo proviamo a ragionarci su un momento, anche limitandoci alle sole notizie dei Tg, è difficile non accorgerci di come questa parificazione sia quantomeno fuorviante. Si, è vero: ci sono immigrati, per lo più clandestini, che delinquono. Ma molti fatti di "cronaca nera" sono compiuti da italiani, e spesso a danni di stranieri. Su questo punto potrebbe essere indicativo l'omicidio del giovane "Abba" a Milano, sul quale non mi sono soffermato per una semplice questione di pietà. Ma non nei confronti dell'assassinato, ma degli intervistati sul fatto: dall' "uomo della stada" sino alle istituzioni cittadine e nazionali, si sono sentite le più aberranti giustificazioni...C'è stato chi ha rimproverato ad Abba di aver rubato quei biscotti, chi ha ritenuto l'uccisione di un italiano (ma nero!) da parte di ITALIANI BIANCHI non degna per una manifestazione sulla sicurezza (il sindaco di Milano, L. Moratti) e chi ha giustificato gli assassini perchè non si ruba (la madre-moglie degli assassini). Di fronte ad un tale menefreghismo per la vita dei "diversi", avrei finito per scrivere un articolo pieno d'insulti, quindi mi sono astenuto.
Detto questo, riprendiamo il filo. Questo Governo, che si autodefinisce "del fare", ha scelto la strada dello spot, quella che gli è più congeniale ( e quindi "dell'illudere", "del truffare"), per risolvere la questione: l'Esercito nelle strade. Ma notizie di fermi effettuati dai militari, o di un particolare effetto di deterrenza non se n'è avute, salvo un pò di pubblicità nei Tg all'indomani del varo di questa trovata.
Però l'Esercito dà sicurezza al comune cittadino; vedere le strade pattugliate dai VM e dai Defender lo rende certo che nè la sua vita nè il suo habeo hanno di che temere. Ma è solo un'illusione psicologica, perchè la violenza si ripete ugualmente (e non sto qui a citare eventi delittuosi perchè non ho tutto il giorno..), e la sicurezza sociale non si crea dall'oggi al domani con misure esclusivamente tese a NASCONDERE il brutto che ci offende la vista.
Ma esattamente in questo senso vanno gli ultimi provvedimenti presi dal Governo e dai vari sindaci: ordinanze contro i mendicanti, contro le coppiette, contro i capannelli nei parchi, persino contro chi si gusta uno spuntino veloce o legge un libro godendosi la frescura degli alberi disteso sull'erba...L'ultima ordinanza contro il degrado è quella del Sindaco Alemanno contro prostitute e clienti. Il tema della prostituzione è delicato e complesso, ed andrebbe affrontato con molta intelligenza e preparazione (come fanno molti reparti della Polizia, che si appoggiano ad operatori sociali, psicologi, mediatori culturali, centri di accoglienza proprio al fine di salvare queste ragazze e restituirle ad una vita veramente migliore). Alemanno invece s'illude che bastino dei vigili col blocchetto delle multe in mano per risolvere brillantemente la questione. In verità, accade che le prostitute hanno adottato un abbigliamento meno appariscente e si sono spostate in zone meno "evidenti", come le fermate degli autobus; i verbali che vengono loro elevati non vengono pagati; molte scappano, altre reagiscono; i clienti pizzicati inventano le scuse più assurde, ma loro le multe dovranno pagarle sul serio..E forse è questo l'unico aspetto positivo per il sindaco: a 200€ a multa (perchè per ora siamo in regime provvisorio; a breve saranno 500€) il Comune incasserà una valanga di soldi...Poi ci sono anche degli aspetti grotteschi, in questa vicenda: i vigili sono autorizzati a fermare tutte le donne "in abiti succinti" che diano l'impressione di essere "in atteggiamento di adescamento"...Visto certi canoni modaioli, solo l'appropinquarsi dell'autunno salverà i vigili da ridicoli fraintendimenti. Immaginatevi la scena: in un caldo pomeriggio, una ragazza in minigonna attende, magari sul marciapiede o seduta su di una panchina, l'arrivo del fidanzato o di un'amica. Un vigile la vede, la giudica discinta e l'avvicina. Vigile: "Lei è in contravvenzione". Ragazza:"E perchè?" V.:"Sta adescando!" R.:"Ma io sto aspettando il mio ragazzo!" V.:"Ma davvero?!Mi scusi, sa, ma dal suo abbigliamento.." R.:"Mi sta dando della puttana???!" E così via...
Veramente ridicolo...Ma si sa, chi è causa del suo mal pianga se stesso...L'abbiamo voluto al governo (IO NO!!!)?! E allora, via di vasellina!
martedì 16 settembre 2008
Cose belle dal Mondo.
Cari miei 4 lettori...4?! Non starò esagerando? Bè, diciamo 3: cari miei 3 lettori, gli ultimi giorni sono stati carichi di notizie a dir poco interessanti. Per trattarle tutte, e bene, avrei bisogno di collaboratori, magari di una redazione; ma a quel punto, tanto varrebbe creare un giornale...
Dunque vediamo il sunto di alcune, poi ne tratterò una nello specifico.
BREVI DAL MONDO DELLO SPORT
1) S. Vettel su Toro Rosso vince il GP d'Italia. E' la rivincita degli ultimi, cosa che fa benissimo allo sport. Le Ferrari arrancano, la McLaren va un pò meglio, ma Massa guadagna su Hamilton. A difesa dell'inglese c'è da dire una cosa: partito 15° ha inanellato una serie mozzafiato di sorpassi sul bagnato, una cosa stupenda. Anche la tattica, basata su un solo pit-stop era perfetta. Poi la pista si è inopinatamente asciugata, ed Hamilton ha dovuto fare una sosta in più per montare le intermedie: da "quasi primo" s'è ritrovato 7°. Pazienza. In verità, avevo già in mente articolo e titolone: "Verdetto della pista, verdetto di dio"..lo terrò in serbo per il GP di Singapore.
2) Il premio "Allocchi d'italia" viene assegnato al Milan ed ai suoi tifosi: a 0 punti dopo Bologna e Genoa (non esattamente Arsenal e Real Madrid) la cosa più bella che i rossoneri hanno saputo mostrare è stato il faccione plumbeo di Zio Fester-Galliani, in tribuna al Ferraris, sul 2 a 0 per i rossoblù. Giuro, avrei pagato per vedere la faccia da culo del Berlusca nel medesimo istante..Non so perchè, ma ho la netta sensazione che avrò modo di godermi l'esperienza (tipo deportivo La Coruna - Milan 4 a 0 in Champions qualche annetto fa) .
GELMINI E LA SCUOLA: GLI OPPOSTI NON SI ATTRAGGONO
La "Dark-suora" di Brescia si ostina a voler smontare quel che rimane della collassante istruzione italiana, e i prof le rispondono con la fascetta del lutto al braccio: reazione da signori contro una signora che di tale ha solo gli abiti in nero-castigato, ma per il resto è una...(lascio l'attributo al vostro buon cuore).
CAPITALISMO E' BELLO: ALITALIA E LEHMAN BROTHERS
Se vi chiedete: "cosa c'entrano una compagnia aerea ed una banca?" allora fate pure a meno di leggere il resto dell'articolo, che tanto non capireste (nessun s'offenda: sto solo parafrasando [MALE] Dante all'inizio del Canto del Paradiso). Queste due aziende hanno vari punti in comune, ma quello che le rende fra loro simili è l'appartenenza alla Borsa. Lo ammetto: non capisco nulla (o quasi!) del mercato borsistico, ma una cosa mi è chiara: con l'entrata in Borsa, capitale reale (cassa, immobili, mezzi di produzione, capitale fisico..) e valore in titoli prendono due strade spesso diverse. Così può capitare che la Parmalat faccia crack, ma le sue fabbriche (=capitale fisico) continuino a "sfornare" latte in tutto il mondo, o che Albacom diventi un colosso delle telecomunicazioni (salvo poi dissolversi) pur avendo solo un'ufficietto di 40 mq. e null'altro. Insomma, totale discrepanza tra il valore tangibile e quello "incorporeo". Se è un discorso da trogloditi della finanza, sono ben contento di esserlo!
ALITALIA
Alitalia è la nostra compagnia di bandiera: non può fallire nè finire in mano agli stanieri. Così sentenziava lo spot elettorale di Berlusconi. Sappiamo tutti come sta andando a finire, e c'è poco da ridere. Mi chiedo solo se tra i 20mila a rischio licenziamento c'è qualcuno che ha votato lo psico nano, e, soprattutto, se è disposto a votarlo di nuovo. Se dice "si", chiamo la neuro...
LEHMAN
Qui il caso è più semplice: le banche non sono più tali, vendono "servizi" (occhio, non "servizietti"...); tra i vari servizi ci sono i mutui. Le banche sono degli istituti filantropici, per cui concedono mutui anche ai possibili insolventi. Capita, però, che gli insolventi si rivelino tali, e che per via di meccanismi chiari come il Cubo di Rubik, siano le banche stesse a diventare insolventi verso i loro creditori (correntisti, società di prestito, finanziarie etc). A questo va aggiunto che le banche fanno investimenti, coi soldi dei correntisti. Di solito vanno bene, ma capita anche il contrario. Già nei giorni scorsi il Governo federale USA è dovuto intervenire per salvare due banche; ma la Lehman no, è diventata l'agnello sacrificale.
Anche in questo caso uno potrebbe farsi delle grasse risate, ma non è opportuno. Oltre ai dipendenti statunitensi, ci sono anche quelli delle filiali estere che hanno chiuso i battenti: altra gente a spasso. Poi, sempre per il "Principio di Rubik", se gli USA vanno a rotoli, il resto dell'occidente li segue. Qui da noi per ora ci dicono di stare tranquilli; mi sbaglierò, ma che credo che Draghi abbia già prenotato un biglietto di sola andata (non con Alitalia, non gli conviene) per le Cayman: si appresta a sparire con la cassa.
Mi permetto un'analisi semplicistica: il problema delle banche USA non sono i mutui o gli affari sballati. Il punto è che l'economia statunitense è basata sul debito estero: ne hanno bisogno per mantenere altissimo il consumo interno. La produzione interna USA è elevata, il mercato interno non è in grado di assorbirla. Il disavanzo della Bilancia commerciale viene sanato vendendo titoli nazionali (in sostanza, il debito viene "venduto" ad altri paesi). E sapete qual'è il paese che ha acquistato gran parte del debito americano? La Cina. Se Pechino esigesse ora, e tutti insieme, i suoi crediti, cancellebbe gli USA dalla Storia. E gli USA farebbero altrettanto con i missili nucleri. Per quanto semplificato, è chiaro che un agire così è insano. Perchè il gioco funzioni però c'è bisogno di una parte di Mondo che rimanga povera, che pur avendo crediti faccia comunque debiti.
Questo vale all'estero ma anche per i cittadini americani: per mantenere quel tipo di economia devono indebitarsi; chidere finanziamenti per una casa più grande, una macchina più lussuosa, un'università più prestigiosa, per la chirurgia estetica..insomma, per tutto ciò che è futile. Se la base non spende, il meccanismo s'inceppa ed il gigante crolla.
Tutti dicono che con l'11/9 il mondo è cambiato; io non lo penso. Altri fatti, come la caduta del Muro, sono stati ben più significativi. Ma dall'89 vi è stata un'accelerazione progressiva degli eventi, che dal 2000 è diventata una vera e propria corsa; purtroppo la direzione è nefasta. Il mondo è alla ricerca di un nuovo equilbrio; i potenti hanno sentenziato che il capitalismo è la risposta (sai com'è, cancellato il Comunismo...), ma nel giro neanche vent'anni dall'icona del capitalismo cominciano ad arrivare scrichiolii sempre più preoccupanti.
Speriamo davvero di non fare la fine dei topi.
Dunque vediamo il sunto di alcune, poi ne tratterò una nello specifico.
BREVI DAL MONDO DELLO SPORT
1) S. Vettel su Toro Rosso vince il GP d'Italia. E' la rivincita degli ultimi, cosa che fa benissimo allo sport. Le Ferrari arrancano, la McLaren va un pò meglio, ma Massa guadagna su Hamilton. A difesa dell'inglese c'è da dire una cosa: partito 15° ha inanellato una serie mozzafiato di sorpassi sul bagnato, una cosa stupenda. Anche la tattica, basata su un solo pit-stop era perfetta. Poi la pista si è inopinatamente asciugata, ed Hamilton ha dovuto fare una sosta in più per montare le intermedie: da "quasi primo" s'è ritrovato 7°. Pazienza. In verità, avevo già in mente articolo e titolone: "Verdetto della pista, verdetto di dio"..lo terrò in serbo per il GP di Singapore.
2) Il premio "Allocchi d'italia" viene assegnato al Milan ed ai suoi tifosi: a 0 punti dopo Bologna e Genoa (non esattamente Arsenal e Real Madrid) la cosa più bella che i rossoneri hanno saputo mostrare è stato il faccione plumbeo di Zio Fester-Galliani, in tribuna al Ferraris, sul 2 a 0 per i rossoblù. Giuro, avrei pagato per vedere la faccia da culo del Berlusca nel medesimo istante..Non so perchè, ma ho la netta sensazione che avrò modo di godermi l'esperienza (tipo deportivo La Coruna - Milan 4 a 0 in Champions qualche annetto fa) .
GELMINI E LA SCUOLA: GLI OPPOSTI NON SI ATTRAGGONO
La "Dark-suora" di Brescia si ostina a voler smontare quel che rimane della collassante istruzione italiana, e i prof le rispondono con la fascetta del lutto al braccio: reazione da signori contro una signora che di tale ha solo gli abiti in nero-castigato, ma per il resto è una...(lascio l'attributo al vostro buon cuore).
CAPITALISMO E' BELLO: ALITALIA E LEHMAN BROTHERS
Se vi chiedete: "cosa c'entrano una compagnia aerea ed una banca?" allora fate pure a meno di leggere il resto dell'articolo, che tanto non capireste (nessun s'offenda: sto solo parafrasando [MALE] Dante all'inizio del Canto del Paradiso). Queste due aziende hanno vari punti in comune, ma quello che le rende fra loro simili è l'appartenenza alla Borsa. Lo ammetto: non capisco nulla (o quasi!) del mercato borsistico, ma una cosa mi è chiara: con l'entrata in Borsa, capitale reale (cassa, immobili, mezzi di produzione, capitale fisico..) e valore in titoli prendono due strade spesso diverse. Così può capitare che la Parmalat faccia crack, ma le sue fabbriche (=capitale fisico) continuino a "sfornare" latte in tutto il mondo, o che Albacom diventi un colosso delle telecomunicazioni (salvo poi dissolversi) pur avendo solo un'ufficietto di 40 mq. e null'altro. Insomma, totale discrepanza tra il valore tangibile e quello "incorporeo". Se è un discorso da trogloditi della finanza, sono ben contento di esserlo!
ALITALIA
Alitalia è la nostra compagnia di bandiera: non può fallire nè finire in mano agli stanieri. Così sentenziava lo spot elettorale di Berlusconi. Sappiamo tutti come sta andando a finire, e c'è poco da ridere. Mi chiedo solo se tra i 20mila a rischio licenziamento c'è qualcuno che ha votato lo psico nano, e, soprattutto, se è disposto a votarlo di nuovo. Se dice "si", chiamo la neuro...
LEHMAN
Qui il caso è più semplice: le banche non sono più tali, vendono "servizi" (occhio, non "servizietti"...); tra i vari servizi ci sono i mutui. Le banche sono degli istituti filantropici, per cui concedono mutui anche ai possibili insolventi. Capita, però, che gli insolventi si rivelino tali, e che per via di meccanismi chiari come il Cubo di Rubik, siano le banche stesse a diventare insolventi verso i loro creditori (correntisti, società di prestito, finanziarie etc). A questo va aggiunto che le banche fanno investimenti, coi soldi dei correntisti. Di solito vanno bene, ma capita anche il contrario. Già nei giorni scorsi il Governo federale USA è dovuto intervenire per salvare due banche; ma la Lehman no, è diventata l'agnello sacrificale.
Anche in questo caso uno potrebbe farsi delle grasse risate, ma non è opportuno. Oltre ai dipendenti statunitensi, ci sono anche quelli delle filiali estere che hanno chiuso i battenti: altra gente a spasso. Poi, sempre per il "Principio di Rubik", se gli USA vanno a rotoli, il resto dell'occidente li segue. Qui da noi per ora ci dicono di stare tranquilli; mi sbaglierò, ma che credo che Draghi abbia già prenotato un biglietto di sola andata (non con Alitalia, non gli conviene) per le Cayman: si appresta a sparire con la cassa.
Mi permetto un'analisi semplicistica: il problema delle banche USA non sono i mutui o gli affari sballati. Il punto è che l'economia statunitense è basata sul debito estero: ne hanno bisogno per mantenere altissimo il consumo interno. La produzione interna USA è elevata, il mercato interno non è in grado di assorbirla. Il disavanzo della Bilancia commerciale viene sanato vendendo titoli nazionali (in sostanza, il debito viene "venduto" ad altri paesi). E sapete qual'è il paese che ha acquistato gran parte del debito americano? La Cina. Se Pechino esigesse ora, e tutti insieme, i suoi crediti, cancellebbe gli USA dalla Storia. E gli USA farebbero altrettanto con i missili nucleri. Per quanto semplificato, è chiaro che un agire così è insano. Perchè il gioco funzioni però c'è bisogno di una parte di Mondo che rimanga povera, che pur avendo crediti faccia comunque debiti.
Questo vale all'estero ma anche per i cittadini americani: per mantenere quel tipo di economia devono indebitarsi; chidere finanziamenti per una casa più grande, una macchina più lussuosa, un'università più prestigiosa, per la chirurgia estetica..insomma, per tutto ciò che è futile. Se la base non spende, il meccanismo s'inceppa ed il gigante crolla.
Tutti dicono che con l'11/9 il mondo è cambiato; io non lo penso. Altri fatti, come la caduta del Muro, sono stati ben più significativi. Ma dall'89 vi è stata un'accelerazione progressiva degli eventi, che dal 2000 è diventata una vera e propria corsa; purtroppo la direzione è nefasta. Il mondo è alla ricerca di un nuovo equilbrio; i potenti hanno sentenziato che il capitalismo è la risposta (sai com'è, cancellato il Comunismo...), ma nel giro neanche vent'anni dall'icona del capitalismo cominciano ad arrivare scrichiolii sempre più preoccupanti.
Speriamo davvero di non fare la fine dei topi.
mercoledì 10 settembre 2008
11/9: terrorismo o inganno globale?
Esattamente sette anni fa gli USA subivano il più grande attacco terroristico, in patria e all'estero, della loro storia. E' stato un evento drammatico, che ha creato grande sgomento ed acuito la crisi economica già in atto, senza contare poi il clima di sfiducia ed insicurezza che si è venuto a creare, con la continua paura che il terrorismo possa colpire l'Occidente in ogni istante.
Ma è stato anche un evento che ha suscitato molti dubbi ed interrogativi, che nonostante la Commissione d'inchiesta istituita dal Presidente Bush, non sono stati fugati neanche in minima parte. E sì, perchè già all'indomani dell'attacco, in molti si sono chiesti come sia stato possibile eludere i sistemi di controllo del traffico aereo, violare il divieto di sorvolo dell'area del Pentagono, e come sia stato possibile che le Torri Gemelle siano collassate in quel modo, quando, per bocca del loro progettista, erano in grado di resistere all'impatto con un aereo.
In questi casi, la regola che sempre vale ad ogni latitudine è quella della macchinazione di Stato; gli esempi abbondano, ed ogni Paese ha i suoi. Per noi valga a titolo esemplificativo la vicenda del volo Itavia precipitato (abbattuto!) vicino ad Ustica.
Comunque, tornando all'11/9, qualche anno fa è stato prodotto un interessante film-documentario sulla vicenda, dal titolo "Loose change (2°edition)". Realizzato per la Arcoiris tv, è stato totalmente ignorato dalla "grande distribuzione", visti i temi trattati ed il modo in cui li esamina. Il pregio di questo film è quello di dare delle spiegazioni tecniche assolutamente precise, e di formulare delle ipotesi plausibili, che solo la nostra riserva mentale "NON E' POSSIBILE CHE UNO STATO FACCIA UNA COSA DEL GENERE AI PROPRI CITTADINI" impedisce di assumere come vere in toto.
Il punto è: fino a dove può spingersi, ed effettivamente si spinge, la "ragion di Stato"? Sappiamo che gli USA in quel periodo si trovavano in una fase di recessione (la stessa recessione che interessò mezzo mondo subito dopo l'11/9), e che diverse volte in passato hanno affrontato situazioni simili con una guerra (per esempio, la "1° Guerra del Golfo" [che poi sarebbe la 2°. La prima si ebbe negli anni '80 tra Iran e Iraq]); il problema stava nel trovare una causa bellandi ad hoc, visto che di crisi aperte congeniali in quel periodo non ce n'erano.
La mia opinione è che gli attentati siano stati effettivamente progettati e realizzati da Al Quaeda, ma che l'Amministrazione Bush ne fosse al corrente, e che abbia "lasciato fare". Se così non fosse, dovremmo accettare l'idea che la "super-potenza" per antonomasia sia lo specchio dell'inefficienza (o, comunque, lo sia stata lungo tutto il periodo in cui gli attentati sono stati progettati etc un periodo lungo, visto che gli attentatori hanno pure dovuto imparare a pilotare). Possibile, è vero, ma quanto probabile?
Non credo che questa, come altre verità, verrà mai a galla; quando viene posto il segreto di Stato, esso può durare dai 25 anni all'infinito; quando poi è un segreto "ufficioso" come in questo caso (perchè non ci sono certo documenti che attestino, nero su bianco, la volontà di lasciare i terroristi liberi di agire!), allora si può sempre sospettare, ma non si potrà mai giungere a dimostrare che le cose differiscono dalla versione ufficiale.
Personalmente, non identifico lo Stato col Leviatano; certo è che esso, per dinamiche di autoconservazione, è in grado di fagocitare i suoi figli (= i cittadini), e se è questo quello che è avvenuto l'11/9, sono veramente contendo di essere nato nella sfigata Italietta piuttosto che sulle sponde della "patria della democrazia".
Ma è stato anche un evento che ha suscitato molti dubbi ed interrogativi, che nonostante la Commissione d'inchiesta istituita dal Presidente Bush, non sono stati fugati neanche in minima parte. E sì, perchè già all'indomani dell'attacco, in molti si sono chiesti come sia stato possibile eludere i sistemi di controllo del traffico aereo, violare il divieto di sorvolo dell'area del Pentagono, e come sia stato possibile che le Torri Gemelle siano collassate in quel modo, quando, per bocca del loro progettista, erano in grado di resistere all'impatto con un aereo.
In questi casi, la regola che sempre vale ad ogni latitudine è quella della macchinazione di Stato; gli esempi abbondano, ed ogni Paese ha i suoi. Per noi valga a titolo esemplificativo la vicenda del volo Itavia precipitato (abbattuto!) vicino ad Ustica.
Comunque, tornando all'11/9, qualche anno fa è stato prodotto un interessante film-documentario sulla vicenda, dal titolo "Loose change (2°edition)". Realizzato per la Arcoiris tv, è stato totalmente ignorato dalla "grande distribuzione", visti i temi trattati ed il modo in cui li esamina. Il pregio di questo film è quello di dare delle spiegazioni tecniche assolutamente precise, e di formulare delle ipotesi plausibili, che solo la nostra riserva mentale "NON E' POSSIBILE CHE UNO STATO FACCIA UNA COSA DEL GENERE AI PROPRI CITTADINI" impedisce di assumere come vere in toto.
Il punto è: fino a dove può spingersi, ed effettivamente si spinge, la "ragion di Stato"? Sappiamo che gli USA in quel periodo si trovavano in una fase di recessione (la stessa recessione che interessò mezzo mondo subito dopo l'11/9), e che diverse volte in passato hanno affrontato situazioni simili con una guerra (per esempio, la "1° Guerra del Golfo" [che poi sarebbe la 2°. La prima si ebbe negli anni '80 tra Iran e Iraq]); il problema stava nel trovare una causa bellandi ad hoc, visto che di crisi aperte congeniali in quel periodo non ce n'erano.
La mia opinione è che gli attentati siano stati effettivamente progettati e realizzati da Al Quaeda, ma che l'Amministrazione Bush ne fosse al corrente, e che abbia "lasciato fare". Se così non fosse, dovremmo accettare l'idea che la "super-potenza" per antonomasia sia lo specchio dell'inefficienza (o, comunque, lo sia stata lungo tutto il periodo in cui gli attentati sono stati progettati etc un periodo lungo, visto che gli attentatori hanno pure dovuto imparare a pilotare). Possibile, è vero, ma quanto probabile?
Non credo che questa, come altre verità, verrà mai a galla; quando viene posto il segreto di Stato, esso può durare dai 25 anni all'infinito; quando poi è un segreto "ufficioso" come in questo caso (perchè non ci sono certo documenti che attestino, nero su bianco, la volontà di lasciare i terroristi liberi di agire!), allora si può sempre sospettare, ma non si potrà mai giungere a dimostrare che le cose differiscono dalla versione ufficiale.
Personalmente, non identifico lo Stato col Leviatano; certo è che esso, per dinamiche di autoconservazione, è in grado di fagocitare i suoi figli (= i cittadini), e se è questo quello che è avvenuto l'11/9, sono veramente contendo di essere nato nella sfigata Italietta piuttosto che sulle sponde della "patria della democrazia".
lunedì 8 settembre 2008
Obbligati ad essere cattolico-cristiani?
Il post quotidiano inizia con un sentito ringraziamento per il mio caro amico Cesco che mi ha segnalato la notizia ed i relativi links per informarmi ed approfondire. Cesco, grazie! Posso offrirti un posto da collaboratore? A gratis, s'intende!
Ma veniamo alla notizia, praticamente ignorata dalla tv e dalla stampa principale. L'assessore all'istruzione della Regione Veneto, E. Donazzan, dopo una notte insonne causa indigestione di crauti al risveglio elabora quella che deve esserle sembrata un'epifania: come peggiorare la già disastrata scuola pubblica italiana? Non ridete, la concorrenza della Gelmini è cosa seria!
La Donazzan è però altrettanto battagliera, e l'idea da lei partorita ha qualcosa dell'incredibile: rendere obbligatorio l'insegnamento della religione cattolica per tutti, stranieri compresi (a proposito di quest'ultimi: la brava Elena, evidentemente in fase di riscaldamento, aveva proposto di introdurre delle quote per il loro accesso alla scuola), da tenersi durante le ore di lezione della bistrattatissima "Educazione civica". Parrebbe incredibile, ma sia il Presidente della Regione Veneto, Galan, che la Dirigente scolastica del Veneto, Palumbo, hanno immediatemente bocciato la grande idea della Donazzan, con motivazioni che vanno dal fatto che la materia è sottoposta al Concordato col Vaticano del 1984 (e quindi una Regione non può scavalcare lo Stato in questa materia) sino ad altre di semplice buonsenso.
Partita chiusa? Non credo, di solito "sparate" come questa hanno più l'obiettivo di sondare l'umore, piuttosto che di mirare direttamente al "bersaglio grosso"; è possibile che ora si prosegua per altre strade, cercando di ottenere in qualche modo un risultato similare. Certo bisognerà impegnarsi alacramente, visto che dovrebbe essere il Parlamento a gestire addirittura una revisione del Concordato...E ritengo che nemmeno sulla sponda vaticana sarebbero tutti d'accordo su di una tale prospettiva.
Fin qui la notizia; ora mi sembra il caso di sottolineare altri aspetti forse meno evidenti. Negli ultimi anni, dimenticando secoli della nostra storia, abbiamo cominciato a considerare l'immigrazione un problema a tutto tondo, una realtà a noi estranea che mai prima avevamo vissuto (ridicolo...). Se fai finta di scordarti che la maggior parte degli immigrati lavorano, pagano le tasse etc, che spesso sono i nostri imprenditori ad assumerli in nero, così come sono quasi sempre affittuari italiani a stiparli in palazzine inagibili, e vedi solo gli episodi di cronaca nera, allora è facile considerarli un fastidio da eliminare al più presto. Sono tante, in questo senso, le leggi e le varie ordinanze di sindaci, ma non è questo il momento di parlarne.
Il tentativo di escluderli od assimilarli alla nostra cultura (ma la religione cattolica può essere considerato un nostro tratto distintivo? siamo quasi tutti battezzati, ma quanti praticanti? quanti effettivamente credenti? siamo più figli dell'Illuminismo che del cattolicesimo) proprio nell'ambito maggiormente deputato al confronto sulle differenze, all'insegnare la propria storia condividendo quella altrui, è un brutto segnale; denota una volontà di collocarsi al di sopra, in perchè detentori di valori superiori. All'altro non rimane che essere assimilato o andarsene. Quasi torniamo alla "missione civilizzatrice", quell'obbligo morale che aveva l'occidente nei confronti degli arretrati popoli africani ai tempi del colonialismo.
La cosa più triste è che iniziative come queste vengono partorite e tranquillamente esposte da personaggi che stanno nei luoghi più alti (e magari quindi più rarefatti: sarà una questione di ossigeno?) dei centri decisori, dove, a rigor di logica, dovrebbero starci persone assennate e capaci...Ma perchè in Italia potere e deficienza si accompagnano così strettamente?
Ma veniamo alla notizia, praticamente ignorata dalla tv e dalla stampa principale. L'assessore all'istruzione della Regione Veneto, E. Donazzan, dopo una notte insonne causa indigestione di crauti al risveglio elabora quella che deve esserle sembrata un'epifania: come peggiorare la già disastrata scuola pubblica italiana? Non ridete, la concorrenza della Gelmini è cosa seria!
La Donazzan è però altrettanto battagliera, e l'idea da lei partorita ha qualcosa dell'incredibile: rendere obbligatorio l'insegnamento della religione cattolica per tutti, stranieri compresi (a proposito di quest'ultimi: la brava Elena, evidentemente in fase di riscaldamento, aveva proposto di introdurre delle quote per il loro accesso alla scuola), da tenersi durante le ore di lezione della bistrattatissima "Educazione civica". Parrebbe incredibile, ma sia il Presidente della Regione Veneto, Galan, che la Dirigente scolastica del Veneto, Palumbo, hanno immediatemente bocciato la grande idea della Donazzan, con motivazioni che vanno dal fatto che la materia è sottoposta al Concordato col Vaticano del 1984 (e quindi una Regione non può scavalcare lo Stato in questa materia) sino ad altre di semplice buonsenso.
Partita chiusa? Non credo, di solito "sparate" come questa hanno più l'obiettivo di sondare l'umore, piuttosto che di mirare direttamente al "bersaglio grosso"; è possibile che ora si prosegua per altre strade, cercando di ottenere in qualche modo un risultato similare. Certo bisognerà impegnarsi alacramente, visto che dovrebbe essere il Parlamento a gestire addirittura una revisione del Concordato...E ritengo che nemmeno sulla sponda vaticana sarebbero tutti d'accordo su di una tale prospettiva.
Fin qui la notizia; ora mi sembra il caso di sottolineare altri aspetti forse meno evidenti. Negli ultimi anni, dimenticando secoli della nostra storia, abbiamo cominciato a considerare l'immigrazione un problema a tutto tondo, una realtà a noi estranea che mai prima avevamo vissuto (ridicolo...). Se fai finta di scordarti che la maggior parte degli immigrati lavorano, pagano le tasse etc, che spesso sono i nostri imprenditori ad assumerli in nero, così come sono quasi sempre affittuari italiani a stiparli in palazzine inagibili, e vedi solo gli episodi di cronaca nera, allora è facile considerarli un fastidio da eliminare al più presto. Sono tante, in questo senso, le leggi e le varie ordinanze di sindaci, ma non è questo il momento di parlarne.
Il tentativo di escluderli od assimilarli alla nostra cultura (ma la religione cattolica può essere considerato un nostro tratto distintivo? siamo quasi tutti battezzati, ma quanti praticanti? quanti effettivamente credenti? siamo più figli dell'Illuminismo che del cattolicesimo) proprio nell'ambito maggiormente deputato al confronto sulle differenze, all'insegnare la propria storia condividendo quella altrui, è un brutto segnale; denota una volontà di collocarsi al di sopra, in perchè detentori di valori superiori. All'altro non rimane che essere assimilato o andarsene. Quasi torniamo alla "missione civilizzatrice", quell'obbligo morale che aveva l'occidente nei confronti degli arretrati popoli africani ai tempi del colonialismo.
La cosa più triste è che iniziative come queste vengono partorite e tranquillamente esposte da personaggi che stanno nei luoghi più alti (e magari quindi più rarefatti: sarà una questione di ossigeno?) dei centri decisori, dove, a rigor di logica, dovrebbero starci persone assennate e capaci...Ma perchè in Italia potere e deficienza si accompagnano così strettamente?
domenica 7 settembre 2008
Vergogna in F1
Chissà se il buon Orwell sarebbe contento di sapere che la sua massima "la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale" vale anche nello sport della F1; quello che è successo oggi nel GP del Belgio ha veramente dell'incredibile, e credo fermamente che i protagonisti di questa squallida vicenda dovrebbero chinare mestamente il capo e vergognarsi!
So che qui a parlar male della Ferrari si rischia grosso quanto a parlar male di Bettino Craxi ad un convegno di F.I., però, premettendo che tifo Renault e che mi appassionano più i piloti che le scuderie (Hakkinen su tutti, poi Alonso e Trulli) devo dire che da OGGI posso considerarmi a pieno titolo ANTI-Ferrari.
Se qualcuno obietta che sono stati i giudici di gara a penalizzare il povero Hamilton, non posso che rispondergli che il ricorso l'ha proposto la Ferrari, e, visto come erano andate le cose, avrebbe avuto più senso e maggiore dignità accettare il verdetto della pista...
Ma ricapitoliamo le fasi finali: dopo il secondo pit-stop Hamilton riduce lo svantaggio da Raikkonen da quasi 5sec a pochi decimi, e lo bracca curva dopo curva. Inizia a piovere, e mancano pochi giri al termine. Il pilota Mc Laren azzarda un sorpasso in un punto rischioso, va lungo e taglia la chicane: si trova quindi davanti al ferrarista, ma per non essere penalizzato e a norma di regolamento, si lascia sfilare da Raikkonen e riprende quindi ad incalzarlo. Hamilton lo ripassa, va fuori per schivare un doppiato; per Raikkonen sembra fatta, ma siccome è un brocco e nemmeno col gran culo che ha ce la può fare, va in testa-coda. Passato da Hamilton, si getta all'inseguimento: poichè è natura del pollo ricommettere gli stessi errori, va in testa-coda in rettilineo e abbozza irrimediabilmente il catorcio rosso-pomodoro.
A questo punto Hamilton si ritrova primo, con Massa subito dietro e una pista molto scivolosa; l'inglese è bravo, e mentre gli altri rallentano, lui si prende dei gran rischi e taglia il traguardo con un bel vantaggio. Col senno di poi mi vien da dire: mi sa che se lo sentiva che avrebbero fatto di tutto per penalizzarlo, quindi ha cercato d'incrementare il più possibile il suo vantaggio.
Ma in un giro e mezzo è impossibile; però se detesti veramente qualcuno IMPOSSIBLE IS NOTHING, e così è stato per i giudici di gara.
Al termine del GP la Ferrari fa ricorso, lamentando quel taglio di chicane dell'inglese. Ai giudici non par vero di avere una tale occasione, e due ore dopo la fine del GP rifilano ben 25sec di penalità ad Hamilton, consegnando la vittoria a Massa e relegando il pilota Mc Laren al 3° posto...
E già qui c'è la prima vigliaccata: per un taglio di chicane SENZA restituzione della posizione guadagnata, si viene puniti con il drive-trhough, ovvero il passaggio obbligato per la corsia dei box: in questa pista la sosta ai box, col rifornimento, richiede una ventina di sec scarsi. Darne 25 vuol dire proprio esagerare nel tentativo di far perdere più punti possibile ad Hamilton. E poi c'è il coup de teatre elaborato dai solerti giudici; essi riescono a sostenere una cosa veramente inpossibile sia sotto il profilo regolamentare sia sotto quello fisico. A loro giudizio, Hamilton andando sull'erba avrebbe mantenuto la traiettoia e la scia (che, per inciso, ce l'hai SOLO quando hai un'altra macchina davanti) ottimali (ma allora perchè i piloti vanno sull'ASFALTO e non sull'erba???!) per accodarsi a Raikkonen e mantenere lo slancio necessario per sorpassarlo (ancora mi chiedo: come si fa ad andare più veloci slittando sull'erba bagnata? 'sto Hamilton deve essere un fenomeno che va oltre le leggi della fisica!). Già qui vien da ridere, ma il quadro è completo solo se ci poniamo quest'interrogativo: cosa deve fare un pilota una volta che si è fatto sorpassare per non essere penalizzato? La conclusione dei giudici è: Hamilton (quindi, NON tutti i piloti, ma SOLO LUI) doveva dare modo a Raikkonen di prendere il largo. MA CHE SIAMO IMPAZZITI??? Vuoi vedre che adesso i piloti di F1 devono giocare a ciapa no?
Meglio avrebbe fatto l'inglese a lasciare Raikkonen davanti; se anche quest'ultimo non si fosse sbarato, avrebbe preso 8 punti contro i 6 di Massa, incrementando il vantaggio sino a +8, mentre ora, grazie alla sentenza creativa (e ridicola!) si trova solo a +2...
Coraggio Lewis, siamo tutti con te!
So che qui a parlar male della Ferrari si rischia grosso quanto a parlar male di Bettino Craxi ad un convegno di F.I., però, premettendo che tifo Renault e che mi appassionano più i piloti che le scuderie (Hakkinen su tutti, poi Alonso e Trulli) devo dire che da OGGI posso considerarmi a pieno titolo ANTI-Ferrari.
Se qualcuno obietta che sono stati i giudici di gara a penalizzare il povero Hamilton, non posso che rispondergli che il ricorso l'ha proposto la Ferrari, e, visto come erano andate le cose, avrebbe avuto più senso e maggiore dignità accettare il verdetto della pista...
Ma ricapitoliamo le fasi finali: dopo il secondo pit-stop Hamilton riduce lo svantaggio da Raikkonen da quasi 5sec a pochi decimi, e lo bracca curva dopo curva. Inizia a piovere, e mancano pochi giri al termine. Il pilota Mc Laren azzarda un sorpasso in un punto rischioso, va lungo e taglia la chicane: si trova quindi davanti al ferrarista, ma per non essere penalizzato e a norma di regolamento, si lascia sfilare da Raikkonen e riprende quindi ad incalzarlo. Hamilton lo ripassa, va fuori per schivare un doppiato; per Raikkonen sembra fatta, ma siccome è un brocco e nemmeno col gran culo che ha ce la può fare, va in testa-coda. Passato da Hamilton, si getta all'inseguimento: poichè è natura del pollo ricommettere gli stessi errori, va in testa-coda in rettilineo e abbozza irrimediabilmente il catorcio rosso-pomodoro.
A questo punto Hamilton si ritrova primo, con Massa subito dietro e una pista molto scivolosa; l'inglese è bravo, e mentre gli altri rallentano, lui si prende dei gran rischi e taglia il traguardo con un bel vantaggio. Col senno di poi mi vien da dire: mi sa che se lo sentiva che avrebbero fatto di tutto per penalizzarlo, quindi ha cercato d'incrementare il più possibile il suo vantaggio.
Ma in un giro e mezzo è impossibile; però se detesti veramente qualcuno IMPOSSIBLE IS NOTHING, e così è stato per i giudici di gara.
Al termine del GP la Ferrari fa ricorso, lamentando quel taglio di chicane dell'inglese. Ai giudici non par vero di avere una tale occasione, e due ore dopo la fine del GP rifilano ben 25sec di penalità ad Hamilton, consegnando la vittoria a Massa e relegando il pilota Mc Laren al 3° posto...
E già qui c'è la prima vigliaccata: per un taglio di chicane SENZA restituzione della posizione guadagnata, si viene puniti con il drive-trhough, ovvero il passaggio obbligato per la corsia dei box: in questa pista la sosta ai box, col rifornimento, richiede una ventina di sec scarsi. Darne 25 vuol dire proprio esagerare nel tentativo di far perdere più punti possibile ad Hamilton. E poi c'è il coup de teatre elaborato dai solerti giudici; essi riescono a sostenere una cosa veramente inpossibile sia sotto il profilo regolamentare sia sotto quello fisico. A loro giudizio, Hamilton andando sull'erba avrebbe mantenuto la traiettoia e la scia (che, per inciso, ce l'hai SOLO quando hai un'altra macchina davanti) ottimali (ma allora perchè i piloti vanno sull'ASFALTO e non sull'erba???!) per accodarsi a Raikkonen e mantenere lo slancio necessario per sorpassarlo (ancora mi chiedo: come si fa ad andare più veloci slittando sull'erba bagnata? 'sto Hamilton deve essere un fenomeno che va oltre le leggi della fisica!). Già qui vien da ridere, ma il quadro è completo solo se ci poniamo quest'interrogativo: cosa deve fare un pilota una volta che si è fatto sorpassare per non essere penalizzato? La conclusione dei giudici è: Hamilton (quindi, NON tutti i piloti, ma SOLO LUI) doveva dare modo a Raikkonen di prendere il largo. MA CHE SIAMO IMPAZZITI??? Vuoi vedre che adesso i piloti di F1 devono giocare a ciapa no?
Meglio avrebbe fatto l'inglese a lasciare Raikkonen davanti; se anche quest'ultimo non si fosse sbarato, avrebbe preso 8 punti contro i 6 di Massa, incrementando il vantaggio sino a +8, mentre ora, grazie alla sentenza creativa (e ridicola!) si trova solo a +2...
Coraggio Lewis, siamo tutti con te!
venerdì 5 settembre 2008
Sarah P.
Domanda: avete seguito la campagna elettorale delle presidenziali U.S.A.?
Direi che è quasi impossibile il contrario...Per mesi, da oltre-oceano, ci sono giunte quotidianamente le più svariate (e a volte superflue) notizie sull'andamento delle elezioni del candidato democratico e di quello repubblicano. Ora siamo giunti quasi alla stretta finale, ovvero la scelta del vice-presidente.
Perchè mi occupo di questo argomento? Bè, è difficile negare che l'elezione del Presidente degli U.S.A. non abbia riflessi planetari; chi perchè si trova nell'orbita d'influenza dell'impero, chi perchè in quell'orbita non vuole entrarci, ed infine, chi è ostile all'impero, tutti insomma sanno che questa scelta influirà, in un modo o nell'altro, sulla propria politica interna ed estera.
E' difficile dire chi vincerà tra Obama e McCain: al primo rimproverano di essere un "negro" e pure Musulmano (perchè si chiama Obama, simile ad Osama Bin Laden...vedi te..in realtà è Evangelista), l'altro è vecchiotto, conservatore e guerrafondaio (ancora si rammarica della batosta presa in Vietnam); per la vittoria finale sono moderatamente importanti i candidati vice-presidente. Quello scelto da Obama, J.Biden, pare sia una vecchia volpe della politica estera, ma quello scelto da McCain è molto più interessante: il Governatore dell'Alaska, S.Palin. Ma cos'ha di particolare questa donna? A prima vista sembrerebbe nulla, ma proviamo ad immaginarla come vice premier nella nostra Italietta. Allora, la "dolce" 44enne è la classica "donna con gli attributi", o almeno questo è quello che vuole farci credere (o meglio, vuole farlo credere agli elettori americani), ma è anche un crogiolo di contraddizioni. La Palin rappresenta la difesa dei "valori tradizionali", praticamente è il corrispettivo della nostrana Binetti: si oppone all'aborto (anche terapeutico), nega il darwinismo (niente di nuovo: in molti stati Darwin è stato sostituito dall'Eden, Adamo ed Eva), si oppone all'insegnamento dell'educazione sessuale a scuola, è ovviamente contraria ai rapporti pre-matrimoniali etc...Nel contempo però sostiene la NRA (National Rifle Association), ha proposto lo slogan "un'arma per tutti" (strano: pensavo che ciascun cittadino americano avesse già ALMENO un'arma), sostiene fortemente la pena di morte (i valori cristiani ringraziano vivamente), una delle sue figlie, non sposata e 18enne, è incinta e lei parla di "dono di dio"...Ma Sarah ha anche un'animo sensibile ed ecologista: tutti noi abbiamo potuto ammirarla nelle foto che la ritraggono tra i suoi trofei di caccia (persino un orso polare: pensando alla fine che stanno facendo questi animali, vien voglia di sputarle in un occhio già solo per questo), e la sua volontà di trivellare l'Alaska in lungo ed in largo alla ricerca dell'oro nero non può che renderci entusiasti!
Insomma, in poco più di 1,55 metri, questo concentrato di bellezza e grinta riassume i principali esponenti del nostro Parlamento, di ambo gli schieramenti. E' teo-con come la Binetti, fantasiosa come Tremonti, giustiziere della notte come la pattuglia leghista, ambientalista come Alemanno (vabbè, ora è Sindaco di Roma, ma fa lo stesso), ed ha la stessa coerenza morale di Berlusconi...quindi da noi si adatterebbe beinissimo!
Scherzi a parte, a volte mi domando se quando votiamo un candidato lo facciamo perchè condividiamo il suo programma politico o per una questione eminentemente ideologica; se prevale la prima, è chiaro che Palin può solo far perdere voti (bisognerebbe essere di mostri insensibili per appoggiare una così), ma penso che prevalga maggiormente la seconda: Berlusconi docet...
Direi che è quasi impossibile il contrario...Per mesi, da oltre-oceano, ci sono giunte quotidianamente le più svariate (e a volte superflue) notizie sull'andamento delle elezioni del candidato democratico e di quello repubblicano. Ora siamo giunti quasi alla stretta finale, ovvero la scelta del vice-presidente.
Perchè mi occupo di questo argomento? Bè, è difficile negare che l'elezione del Presidente degli U.S.A. non abbia riflessi planetari; chi perchè si trova nell'orbita d'influenza dell'impero, chi perchè in quell'orbita non vuole entrarci, ed infine, chi è ostile all'impero, tutti insomma sanno che questa scelta influirà, in un modo o nell'altro, sulla propria politica interna ed estera.
E' difficile dire chi vincerà tra Obama e McCain: al primo rimproverano di essere un "negro" e pure Musulmano (perchè si chiama Obama, simile ad Osama Bin Laden...vedi te..in realtà è Evangelista), l'altro è vecchiotto, conservatore e guerrafondaio (ancora si rammarica della batosta presa in Vietnam); per la vittoria finale sono moderatamente importanti i candidati vice-presidente. Quello scelto da Obama, J.Biden, pare sia una vecchia volpe della politica estera, ma quello scelto da McCain è molto più interessante: il Governatore dell'Alaska, S.Palin. Ma cos'ha di particolare questa donna? A prima vista sembrerebbe nulla, ma proviamo ad immaginarla come vice premier nella nostra Italietta. Allora, la "dolce" 44enne è la classica "donna con gli attributi", o almeno questo è quello che vuole farci credere (o meglio, vuole farlo credere agli elettori americani), ma è anche un crogiolo di contraddizioni. La Palin rappresenta la difesa dei "valori tradizionali", praticamente è il corrispettivo della nostrana Binetti: si oppone all'aborto (anche terapeutico), nega il darwinismo (niente di nuovo: in molti stati Darwin è stato sostituito dall'Eden, Adamo ed Eva), si oppone all'insegnamento dell'educazione sessuale a scuola, è ovviamente contraria ai rapporti pre-matrimoniali etc...Nel contempo però sostiene la NRA (National Rifle Association), ha proposto lo slogan "un'arma per tutti" (strano: pensavo che ciascun cittadino americano avesse già ALMENO un'arma), sostiene fortemente la pena di morte (i valori cristiani ringraziano vivamente), una delle sue figlie, non sposata e 18enne, è incinta e lei parla di "dono di dio"...Ma Sarah ha anche un'animo sensibile ed ecologista: tutti noi abbiamo potuto ammirarla nelle foto che la ritraggono tra i suoi trofei di caccia (persino un orso polare: pensando alla fine che stanno facendo questi animali, vien voglia di sputarle in un occhio già solo per questo), e la sua volontà di trivellare l'Alaska in lungo ed in largo alla ricerca dell'oro nero non può che renderci entusiasti!
Insomma, in poco più di 1,55 metri, questo concentrato di bellezza e grinta riassume i principali esponenti del nostro Parlamento, di ambo gli schieramenti. E' teo-con come la Binetti, fantasiosa come Tremonti, giustiziere della notte come la pattuglia leghista, ambientalista come Alemanno (vabbè, ora è Sindaco di Roma, ma fa lo stesso), ed ha la stessa coerenza morale di Berlusconi...quindi da noi si adatterebbe beinissimo!
Scherzi a parte, a volte mi domando se quando votiamo un candidato lo facciamo perchè condividiamo il suo programma politico o per una questione eminentemente ideologica; se prevale la prima, è chiaro che Palin può solo far perdere voti (bisognerebbe essere di mostri insensibili per appoggiare una così), ma penso che prevalga maggiormente la seconda: Berlusconi docet...
mercoledì 3 settembre 2008
Ma chi può dire se siamo morti davvero?
Notizia fresca-fresca: la storica L. Scaraffia, sulle pagine dell'Osservatore Romano, mette in dubbio il Rapporto di Harward che quarant'anni fa modificò la definizione di morte, da allora basata sull'encefalogramma piatto. Inutile disquisire sui contenuti tecnici della faccenda, meglio invece soffermarsi sul perchè di certe prese di posizione e sull'esito che potrebbero avere tali dichiarazioni.
Partiamo dal secondo aspetto: tornando alla definizione di morte per arresto cardiaco, quale sarebbe l'effetto sui trapianti, soprattutto di cuore? E' noto a tutti che gli organi interni si deteriorano rapidamente una volta che il cuore cessi di battere. Tornare indietro vorrebbe dire ridurre ulteriormente, per non dire azzerare, la possibilità di effettuare trapianti (e di salvare vite!), quando già gli organi a dispozione rappresentano 1/3 del fabbisogno (fonte: la Repubblica).
Già solo il fatto che si finirebbe per lottare su un corpo senza più alcuna speranza di vita, condannando una vita che ancora " E' ", ma che senza trapianto è destinata a spegnersi, permette di farsi un'idea della debbaggine di certe affermazioni.
Ma allora, se è così evidente che la scelta del medico è tra una resurrezzione e il salvataggio di una vita (e solo la seconda è un suo dovere deontologico, la prima non è mai stata contemplata da Ippocrate in poi..e neanche prima), con ovvia predilizione della seconda, perchè instillare dubbi etici di tale portata? La Scaraffia sostiene che la Scienza si evolve e bisogna tenerne conto. Verissimo. Peccato che per la chiesa la Scienza si evolva a convenienza: va bene per far sopravvivere corpi svuotati della vita, ma non va bene per aiutare delle vite a nascere e così via..
Allora diventa evidente il vero scopo di questa e di altre prese di posizione in materia: la chiesa ribadisce il concetto che solo dio può dare e togliere la vita: l'uomo può solo rimettersi al suo disegno ed operare nella sua volonta; siamo meri esecutori di una volontà superiore. "Il cielo lo sa, il cielo ha deciso". Col cavolo!
Non nego assolutamente la libertà del credente di uniformarsi ai dettami della chiesa in tutti i suoi aspetti: libera scelta che rispetto. Ma fin quando vivremo in uno Stato laico e non confessionale, è diritto di tutti avere delle leggi che salvaguardino la libera scelta personale. In ambiti così delicati, poi, è bene che le leggi siano chiare, così come deve essere chiaro che per i medici siano le leggi, e non la loro fede, a stabilire come devono comportarsi: il medico può pure essere credente, ma se il paziente è ateo? (vedi i problemi con l'obiezione di coscienza sulla "pillola del giorno dopo"). Mi auguro, ma ci spero poco, che il nostro Parlamento non si dimostri servile come in passato: non vorrei, in futuro, crepare in attesa di un cuore, o che in attesa del mio muoia inutilmente qualcun'altro.
Partiamo dal secondo aspetto: tornando alla definizione di morte per arresto cardiaco, quale sarebbe l'effetto sui trapianti, soprattutto di cuore? E' noto a tutti che gli organi interni si deteriorano rapidamente una volta che il cuore cessi di battere. Tornare indietro vorrebbe dire ridurre ulteriormente, per non dire azzerare, la possibilità di effettuare trapianti (e di salvare vite!), quando già gli organi a dispozione rappresentano 1/3 del fabbisogno (fonte: la Repubblica).
Già solo il fatto che si finirebbe per lottare su un corpo senza più alcuna speranza di vita, condannando una vita che ancora " E' ", ma che senza trapianto è destinata a spegnersi, permette di farsi un'idea della debbaggine di certe affermazioni.
Ma allora, se è così evidente che la scelta del medico è tra una resurrezzione e il salvataggio di una vita (e solo la seconda è un suo dovere deontologico, la prima non è mai stata contemplata da Ippocrate in poi..e neanche prima), con ovvia predilizione della seconda, perchè instillare dubbi etici di tale portata? La Scaraffia sostiene che la Scienza si evolve e bisogna tenerne conto. Verissimo. Peccato che per la chiesa la Scienza si evolva a convenienza: va bene per far sopravvivere corpi svuotati della vita, ma non va bene per aiutare delle vite a nascere e così via..
Allora diventa evidente il vero scopo di questa e di altre prese di posizione in materia: la chiesa ribadisce il concetto che solo dio può dare e togliere la vita: l'uomo può solo rimettersi al suo disegno ed operare nella sua volonta; siamo meri esecutori di una volontà superiore. "Il cielo lo sa, il cielo ha deciso". Col cavolo!
Non nego assolutamente la libertà del credente di uniformarsi ai dettami della chiesa in tutti i suoi aspetti: libera scelta che rispetto. Ma fin quando vivremo in uno Stato laico e non confessionale, è diritto di tutti avere delle leggi che salvaguardino la libera scelta personale. In ambiti così delicati, poi, è bene che le leggi siano chiare, così come deve essere chiaro che per i medici siano le leggi, e non la loro fede, a stabilire come devono comportarsi: il medico può pure essere credente, ma se il paziente è ateo? (vedi i problemi con l'obiezione di coscienza sulla "pillola del giorno dopo"). Mi auguro, ma ci spero poco, che il nostro Parlamento non si dimostri servile come in passato: non vorrei, in futuro, crepare in attesa di un cuore, o che in attesa del mio muoia inutilmente qualcun'altro.
Quando i romani fanno aoh
Canzoncina che ormai ha quache anno..ma rimane poesia pura!
ps: ovviamente è sulle note di "quando i bambini fanno oh!".
Quanno i romani fanno aoh ce sta un motivo!
Quanno i romani fanno aoh te dico arivo!
Si c'è na cosa che nun so è si je gira er cazzo oppure no, io sono fiero de fa casino cor motorino! Tutti i romani fanno aoh
prennemo i caschi, annamo a menaje! Sai che da solo nun se po,
senza qualcuno nessuno può sderenare n'omo!
E per annare a fare a botte, a botte, a botte
prima se fomentamo un po', poi colli caschi e le catene armeno armeno dai,
je spacchi un rene!
Così ogni cascata n'faccia lo scrafagna e quanno sta pe tera i romani fanno aoh:
devi morire!!!
Quanno i romani fanno aoh so cazzi tua, so cazzi tua!
Me' cojoni vedi però però, mo me trastullo un po'
perchè me rode er culo aoh e poi te pisto quanno me pija,
perché il romano non ha paura de massacratte co na bottija!
I romani sono molto n'cazzati, sono avvelenati coi disadattati!
Nei romani vale la fantasia perchè co quarche maggia te porteno via a'radio!
Ma quando poi ariva la volante e quanno caca er cazzo,
i romani fanno aoh: è la polizia, e guerra sia!!!
Quanno i romani fanno aoh so cazzi tua, so cazzi tua!
Me' cojoni vedi però però mo me trastullo un po'!
Te sto a chiamà nun senti aoh!
Dovemo annare fuori lo stadio: ce sta un conijo, prova a scappare ma mo lo pijooo!
Mo se lo becco vedi, mo se lo becco vedi, mo se lo becco vedi, mooooo,
chiama n'po' de gente, ma se i romani nun ce sooo:
io so n'animale e lo distruggo mo, invece de menaje, no:
io lo rovino, io lo rovino co du' cartoni,
io je devasto li cojoniiii
e er bucio de culo, che io je faròo: ma quant'è grande, ma quant'è grande, io nun lo sooo!
Co un rutto violento lo faccio tremare,
è questo er momento in cui io devo fare: BUUUURP in cui io devo fare:
BUUUURP perchè er romano non ha problemi de tirà un rutto quanno je pijaaa:
BUUUURP
ps: ovviamente è sulle note di "quando i bambini fanno oh!".
Quanno i romani fanno aoh ce sta un motivo!
Quanno i romani fanno aoh te dico arivo!
Si c'è na cosa che nun so è si je gira er cazzo oppure no, io sono fiero de fa casino cor motorino! Tutti i romani fanno aoh
prennemo i caschi, annamo a menaje! Sai che da solo nun se po,
senza qualcuno nessuno può sderenare n'omo!
E per annare a fare a botte, a botte, a botte
prima se fomentamo un po', poi colli caschi e le catene armeno armeno dai,
je spacchi un rene!
Così ogni cascata n'faccia lo scrafagna e quanno sta pe tera i romani fanno aoh:
devi morire!!!
Quanno i romani fanno aoh so cazzi tua, so cazzi tua!
Me' cojoni vedi però però, mo me trastullo un po'
perchè me rode er culo aoh e poi te pisto quanno me pija,
perché il romano non ha paura de massacratte co na bottija!
I romani sono molto n'cazzati, sono avvelenati coi disadattati!
Nei romani vale la fantasia perchè co quarche maggia te porteno via a'radio!
Ma quando poi ariva la volante e quanno caca er cazzo,
i romani fanno aoh: è la polizia, e guerra sia!!!
Quanno i romani fanno aoh so cazzi tua, so cazzi tua!
Me' cojoni vedi però però mo me trastullo un po'!
Te sto a chiamà nun senti aoh!
Dovemo annare fuori lo stadio: ce sta un conijo, prova a scappare ma mo lo pijooo!
Mo se lo becco vedi, mo se lo becco vedi, mo se lo becco vedi, mooooo,
chiama n'po' de gente, ma se i romani nun ce sooo:
io so n'animale e lo distruggo mo, invece de menaje, no:
io lo rovino, io lo rovino co du' cartoni,
io je devasto li cojoniiii
e er bucio de culo, che io je faròo: ma quant'è grande, ma quant'è grande, io nun lo sooo!
Co un rutto violento lo faccio tremare,
è questo er momento in cui io devo fare: BUUUURP in cui io devo fare:
BUUUURP perchè er romano non ha problemi de tirà un rutto quanno je pijaaa:
BUUUURP
lunedì 1 settembre 2008
ODE ALL'ANONIMO
Come fra le mille brillanti stelle, una su tutte risplende di luce immensa
così tu, anonimo valoroso, t'ergi sulla massa informe;
alto lo sguardo, fiero lo passo, il tuo incedere incute timore
nei cuori pavidi.
Qual tenzone t'attende? Qual mirabil impresa? Di quale eroe cancellerai il ricordo?
Poscia il nome tuo rimaner celato,
chè non s'abbia a saper chi sia l'autor di tante infami imprese;
lesto a tirar lo sasso, ancor più rapido a celar la mano
sgusci nell'ombra, o senza-nome, come un laido sorcio di fogna.
Untuoso all'aspetto, misero chi di te commetta l'errore di fidarsi:
egli già giace nella fossa che tu, a tradimento, gli hai scavato.
Perchè non ti palesi? Perchè non chiedi il retto saldo de le tue imprese?
Ah, già, il cor vile ti tradisce. Altezzoso sempre, scappi sotto le gonne di tua madre
non appena fiuti il periglio.
Ma sù, non aver timore: esci dall'ombra, dicci il tuo nome!
Sappiamo noi essere inclini al perdono, e per un sì fine intelletto
un posto c'è sempre fra noi: il buffone,
o a tua scelta, il coglione!
PS: questo "pezzo" è un pò slegato dal blog, ma chi sa ne comprenderà il senso e la ragione.
così tu, anonimo valoroso, t'ergi sulla massa informe;
alto lo sguardo, fiero lo passo, il tuo incedere incute timore
nei cuori pavidi.
Qual tenzone t'attende? Qual mirabil impresa? Di quale eroe cancellerai il ricordo?
Poscia il nome tuo rimaner celato,
chè non s'abbia a saper chi sia l'autor di tante infami imprese;
lesto a tirar lo sasso, ancor più rapido a celar la mano
sgusci nell'ombra, o senza-nome, come un laido sorcio di fogna.
Untuoso all'aspetto, misero chi di te commetta l'errore di fidarsi:
egli già giace nella fossa che tu, a tradimento, gli hai scavato.
Perchè non ti palesi? Perchè non chiedi il retto saldo de le tue imprese?
Ah, già, il cor vile ti tradisce. Altezzoso sempre, scappi sotto le gonne di tua madre
non appena fiuti il periglio.
Ma sù, non aver timore: esci dall'ombra, dicci il tuo nome!
Sappiamo noi essere inclini al perdono, e per un sì fine intelletto
un posto c'è sempre fra noi: il buffone,
o a tua scelta, il coglione!
PS: questo "pezzo" è un pò slegato dal blog, ma chi sa ne comprenderà il senso e la ragione.
Il numero-verde è al servizio del cittadino (e non dell'immigrato)
Cantù (CO)
Nella ridente (si fa per dire) cittadina, nota alle cronache soprattutto per gli strabilianti successi sportivi della Polti di qualche anno fa, accade che la coscenziosa Amministrazione si ponga decisamente al servizio dei cittadini. Fra tanti servizi di cui la cittadinanza necessita, il Sindaco Tiziana Sala della Lega Nord ha ben pensato di scegliere quello di tutela dei residenti dagli immigrati (irregolari). Ora, che l'immigrazione clandestina sia un problema non è certo in dubbio, ma sui metodi per porvi rimedio le strade percorribili sono tante, e nello scegliere è discrimine fondamentale quello che si pensa degli immigrati; se li consideriamo bestie, le soluzioni, anche radicali, sono molteplici, se li riteniamo esseri umani allora bisogna spremersi un pò di più le meningi e percorrere strade senz'altro complesse, ma che tutelano la dignità ed i diritti dei migranti. Delle due, l'avvenente (ancora si fa per dire) Sindaco ha preferito la prima, ed ha istituito un numero-verde per segnalare, anche anonimamente, la presenza di "irregolari". Il primo cittadino ha spiegato a "la Repubblica" che questi clandestini occupano(/sono in affitto) molte case, evidentemente destinate ad italiani (meglio se lumbard). L'idea deve essergli venuta dopo la vicenda della "miss clandestina", denunciata dal suo ex-fidanzato e rispedita in Senegal. Sottacendo i profili incostituzionali della norma (le denunce, per legge, non possono essere anonime), è bello vedere il clima che si sta creando sotto l'aurea di questo Governo; un clima d'intolleranza, di stolido perbenismo (esclusivamente di facciata), di caccia alle streghe. Tutto quello che offende la nostra vista di occidentali evoluti, cristiani ed educati, deve scomparire per non turbare le nostre menti; l'accattone, la prostituta, il vu cumprà sono brutti nella loro marginalità e povertà ostentata. Solo che, se prima si cercava d'intervenire con misure improntate alla solidarietà, ora si procede a colpi di ordinanze e leggi sempre più mirate, con chiaro intento discriminatorio. Ma la delazione, quella no: sembrava ormai sepolta dalla Storia, anche se rispolverata dal ventennio. Forse non è un caso questa analogia: per certi versi stiamo regredendo a quell'infame periodo della nostra storia, e lo stiamo facendo con allegra noncuranza, quasi fosse un evento ineluttabile.
Ma così non è: istutiamo un numero-verde per denunciare (mettendoci però il proprio nome!) i sindaci imbecilli!
Nella ridente (si fa per dire) cittadina, nota alle cronache soprattutto per gli strabilianti successi sportivi della Polti di qualche anno fa, accade che la coscenziosa Amministrazione si ponga decisamente al servizio dei cittadini. Fra tanti servizi di cui la cittadinanza necessita, il Sindaco Tiziana Sala della Lega Nord ha ben pensato di scegliere quello di tutela dei residenti dagli immigrati (irregolari). Ora, che l'immigrazione clandestina sia un problema non è certo in dubbio, ma sui metodi per porvi rimedio le strade percorribili sono tante, e nello scegliere è discrimine fondamentale quello che si pensa degli immigrati; se li consideriamo bestie, le soluzioni, anche radicali, sono molteplici, se li riteniamo esseri umani allora bisogna spremersi un pò di più le meningi e percorrere strade senz'altro complesse, ma che tutelano la dignità ed i diritti dei migranti. Delle due, l'avvenente (ancora si fa per dire) Sindaco ha preferito la prima, ed ha istituito un numero-verde per segnalare, anche anonimamente, la presenza di "irregolari". Il primo cittadino ha spiegato a "la Repubblica" che questi clandestini occupano(/sono in affitto) molte case, evidentemente destinate ad italiani (meglio se lumbard). L'idea deve essergli venuta dopo la vicenda della "miss clandestina", denunciata dal suo ex-fidanzato e rispedita in Senegal. Sottacendo i profili incostituzionali della norma (le denunce, per legge, non possono essere anonime), è bello vedere il clima che si sta creando sotto l'aurea di questo Governo; un clima d'intolleranza, di stolido perbenismo (esclusivamente di facciata), di caccia alle streghe. Tutto quello che offende la nostra vista di occidentali evoluti, cristiani ed educati, deve scomparire per non turbare le nostre menti; l'accattone, la prostituta, il vu cumprà sono brutti nella loro marginalità e povertà ostentata. Solo che, se prima si cercava d'intervenire con misure improntate alla solidarietà, ora si procede a colpi di ordinanze e leggi sempre più mirate, con chiaro intento discriminatorio. Ma la delazione, quella no: sembrava ormai sepolta dalla Storia, anche se rispolverata dal ventennio. Forse non è un caso questa analogia: per certi versi stiamo regredendo a quell'infame periodo della nostra storia, e lo stiamo facendo con allegra noncuranza, quasi fosse un evento ineluttabile.
Ma così non è: istutiamo un numero-verde per denunciare (mettendoci però il proprio nome!) i sindaci imbecilli!
giovedì 28 agosto 2008
Volare oh oh..con Alitalia ora si può!
L'affaire Alitalia sembra essere giunto all'epilogo, ma le sue radici sono lontane nel tempo. Chi ricorda i tempi di Tangentopoli ricorda anche il periodo delle privatizzazioni: lo Stato decise di privarsi dei gangli produttivi (trasporti, telecomunicazioni, etc), dato che i privati do it better. Non è che vi fossero molte alternative, ma è anche vero che vennero commesse delle vere e proprie aberrazioni (come l'accordo con Benetton: allo Stato le spese di gestione, al privato l'incasso dei caselli autostradali); nel passaggio da enti pubblici ad aziende private, queste vennero quotate in Borsa, e lo Stato divenne socio di minoranza. Alitalia non sfuggì a questa logica.
Solitamente, cosa si rimprovera alla gestione pubblica (a quella italiana, altrove lavorano meglio!)? Sprechi, inefficienze, mancata concorrenza, stipendificio, clientelismo e consorterie e via così. Ma cos'è stata Alitalia in questi anni?
I mali della gestione pubblica sono rimasti tali e quali, ed ad essi si sono aggiunti quelli tipici della gestione privata, ovvero la logica di massimizzare il profitto anche a scapito della sicurezza.
Poi vi sono stati i contratti con i top-manager che prevedevano una cospicua buonuscita anche in caso di licenziamento o altra rescissione unilaterale del contratto, l'abbandono della tratta diretta Bologna/Venezia--Palermo (una col più alto numero di passeggeri), il servizio in volo sempre più scadente (ora devi pagare pure il sacchettino di noccioline, una volta anche il pranzo era gratuito), il caro-biglietto e l'incapacità di contrastare Meridiana e le varie compagnie low-cost.
Se una famiglia si gestisce in egual modo, prima o poi finisce in mano agli strozzini...Alitalia no; Alitalia ha compiuto una sorta di divedendo dei mali e dei beni: alla dirigenza ampi guadagni, ai lavoratori e all'utenza disagi e sacrifici. La coperta è corta, ma sempre dalla stessa parte!
E fin qui, uno potrebbe dire: ma a me, che me ne cala? Viaggio in macchina, non faccio il pilota, fallisca pure Alitalia!
Vero, così sarebbe dovuta andare...Ma c'è sempre un ma; volendo fare una distinzione sommaria, gli italiani si possono dividere in due categorie: gli sciovinisti e gli esterofili. Nel caso Alitalia ha prevalso una terza categoria, di solito piuttosto timida e minoritaria: gli orgogliosi. Costoro hanno sentenziato che un Paese come il nostro non poteva rimanere privo della compagnia di bandiera, visto che anche paesi poveri ed accattoni ce l'hanno. Ma gli orgogliosi sono spessi privi di mezzi...
A questo punto doveva intervenire la politica, e chi se non il politico più orgoglioso di tutti? In piena campagna elettorale, al grido di ghè pens'mì!, il Presidente aviere-steward-carburantista-puliscicessi vara la cordata dei volenterosi (tipo quella che è intervenuta in Iraq) ed allontana Airfrance ed altri pretendenti, che almeno avevano proposto dei seri piani di risanamento. Passano i giorni, i mesi, e la cordata gioca a nascondino...Una volta vinte le elezioni, il Presidente-prestigiatore fa scomparire la cordata con abile gioco di mano, e con altrettanta abilità fa comparire nel lato B dei contribuenti un bel carotone di 40€ cadauno (per una famiglia media, 120€), soldi necessari per risanare i debiti e provare ad andare avanti...Si, ma avanti come? Se la gestione dovesse rimanere invariata (ad onor del vero, la neo-società costituita sembra offrire garanzie positive in tal senso) Alitalia durerà gran poco, sopravviverà nei debiti fino all'intervento del prossimo Presidente-cazzaro, con buona pace del contribuente italiano!
Solitamente, cosa si rimprovera alla gestione pubblica (a quella italiana, altrove lavorano meglio!)? Sprechi, inefficienze, mancata concorrenza, stipendificio, clientelismo e consorterie e via così. Ma cos'è stata Alitalia in questi anni?
I mali della gestione pubblica sono rimasti tali e quali, ed ad essi si sono aggiunti quelli tipici della gestione privata, ovvero la logica di massimizzare il profitto anche a scapito della sicurezza.
Poi vi sono stati i contratti con i top-manager che prevedevano una cospicua buonuscita anche in caso di licenziamento o altra rescissione unilaterale del contratto, l'abbandono della tratta diretta Bologna/Venezia--Palermo (una col più alto numero di passeggeri), il servizio in volo sempre più scadente (ora devi pagare pure il sacchettino di noccioline, una volta anche il pranzo era gratuito), il caro-biglietto e l'incapacità di contrastare Meridiana e le varie compagnie low-cost.
Se una famiglia si gestisce in egual modo, prima o poi finisce in mano agli strozzini...Alitalia no; Alitalia ha compiuto una sorta di divedendo dei mali e dei beni: alla dirigenza ampi guadagni, ai lavoratori e all'utenza disagi e sacrifici. La coperta è corta, ma sempre dalla stessa parte!
E fin qui, uno potrebbe dire: ma a me, che me ne cala? Viaggio in macchina, non faccio il pilota, fallisca pure Alitalia!
Vero, così sarebbe dovuta andare...Ma c'è sempre un ma; volendo fare una distinzione sommaria, gli italiani si possono dividere in due categorie: gli sciovinisti e gli esterofili. Nel caso Alitalia ha prevalso una terza categoria, di solito piuttosto timida e minoritaria: gli orgogliosi. Costoro hanno sentenziato che un Paese come il nostro non poteva rimanere privo della compagnia di bandiera, visto che anche paesi poveri ed accattoni ce l'hanno. Ma gli orgogliosi sono spessi privi di mezzi...
A questo punto doveva intervenire la politica, e chi se non il politico più orgoglioso di tutti? In piena campagna elettorale, al grido di ghè pens'mì!, il Presidente aviere-steward-carburantista-puliscicessi vara la cordata dei volenterosi (tipo quella che è intervenuta in Iraq) ed allontana Airfrance ed altri pretendenti, che almeno avevano proposto dei seri piani di risanamento. Passano i giorni, i mesi, e la cordata gioca a nascondino...Una volta vinte le elezioni, il Presidente-prestigiatore fa scomparire la cordata con abile gioco di mano, e con altrettanta abilità fa comparire nel lato B dei contribuenti un bel carotone di 40€ cadauno (per una famiglia media, 120€), soldi necessari per risanare i debiti e provare ad andare avanti...Si, ma avanti come? Se la gestione dovesse rimanere invariata (ad onor del vero, la neo-società costituita sembra offrire garanzie positive in tal senso) Alitalia durerà gran poco, sopravviverà nei debiti fino all'intervento del prossimo Presidente-cazzaro, con buona pace del contribuente italiano!
mercoledì 27 agosto 2008
la gelmini ed i Terroni
Antefatto
Il Ministro della Pubblica Istruzione, On. M.Gelmini, ha dichiarato che i docenti meridionali affossano il livello della scuola italiana (siamo agli ultimi posti, in Europa); varerà quindi dei corsi di elevamento professionale per i docenti di Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia. Prevedibile risentimento da parte di professori, esponenti del Pd, rappresentanti di categoria sindacali...ed altrettanto prevedibile smentita e rettifica della sciura ministro.
Fatto
Intervistata da un'emittente radiofonica, conferma le cose dette nella rettifica; l'intervistatrice, però, a microfono spento (ma non era ovviamente spento per davvero!) chiede alla Gelmini ragione della sua prima uscita, e quella, candidamente, ammette che la sua sparata è dovuta alla bocciatura (la 2° di fila) del figliolo del senatur, l'On. Bossi. (cito, per chi non ne avesse memoria, la dichiarazione di Bossi: "i nostri ragazzi vengono vessati da professori meridionali e forestieri").
Conclusione
L'ineffabile Gelmini non ha ancora avuto bisogno di smentire il fuori-onda, in quanto la cosa non è stata trattata in nessun modo dai mezzi d'informazione...E posso capirlo: tra la crisi osseta, strupri di turisti, la mancata assegnazione dei diritti tv in chiaro per l'imminente stagione calcistica, ci sono cose più importanti di cui parlare!
Chiosa
Ma siamo sicuri che il fatto abbia moderata importanza? Siamo di fronte ad un ministro che bellamente sancisce l'incapacità di parte dei lavoratori italiani (nello specifico, i docenti del sud), senza riportare una sola cifra statistica, una casistica, ed esempio, di gravi negligenze di questi professori...e soprattutto senza tenere conto delle condizioni di difficoltà e degrado del tessuto sociale con cui molte scuole meridionali hanno a che fare quotidianamente (e spesso riescono a fare il proprio lavoro con encomiabile diligenza e spirito di sacrificio). Ovviamente, non esiste lo stereotipo della scuola del nord, linda, attrezzatissima, stimolante per gli studenti, che prepara i futuri premi Nobel, e la scuola del sud, sporca, scalcinata, gestita da assenteisti, in cui gli studenti fanno quel che gli pare nell'indifferenza generale. Questo può esistere solo nella mente di Calderoli e dei suoi accoliti. Ma le parole della Gelmini si accodano ad altre proferite da esponenti del Governo, che disegnano non più semplicemente un'Italia a due velocità, ma un nord gravato da un sud succhiasoldi e succhiarisorse. Il federalismo fiscale ora e la secessione in futuro sono i veri obiettivi a cui personaggi come la Gelmini puntano.
Considerazione finale
La mia esperienza scolastica ha avuto i suoi alti e bassi. Non mi sono mai posto il problema della provenienza geografica dei miei professori (anche se, in verità, non ricordo molti accenti foresti). Ho studiato in istituti tanto nuovi o quasi, quanto cadenti. L'unica esperienza veramente negativa l'ho avuta con una docente (di italiano e latino) del nord, ciellina e, forse, leghista, che adorava punirmi ben oltre i miei demeriti. Ma non per questo ho fatto generalizzazioni!
Evidentemente la Gelmini non possiede questa capacità di discernimento...
Il Ministro della Pubblica Istruzione, On. M.Gelmini, ha dichiarato che i docenti meridionali affossano il livello della scuola italiana (siamo agli ultimi posti, in Europa); varerà quindi dei corsi di elevamento professionale per i docenti di Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia. Prevedibile risentimento da parte di professori, esponenti del Pd, rappresentanti di categoria sindacali...ed altrettanto prevedibile smentita e rettifica della sciura ministro.
Fatto
Intervistata da un'emittente radiofonica, conferma le cose dette nella rettifica; l'intervistatrice, però, a microfono spento (ma non era ovviamente spento per davvero!) chiede alla Gelmini ragione della sua prima uscita, e quella, candidamente, ammette che la sua sparata è dovuta alla bocciatura (la 2° di fila) del figliolo del senatur, l'On. Bossi. (cito, per chi non ne avesse memoria, la dichiarazione di Bossi: "i nostri ragazzi vengono vessati da professori meridionali e forestieri").
Conclusione
L'ineffabile Gelmini non ha ancora avuto bisogno di smentire il fuori-onda, in quanto la cosa non è stata trattata in nessun modo dai mezzi d'informazione...E posso capirlo: tra la crisi osseta, strupri di turisti, la mancata assegnazione dei diritti tv in chiaro per l'imminente stagione calcistica, ci sono cose più importanti di cui parlare!
Chiosa
Ma siamo sicuri che il fatto abbia moderata importanza? Siamo di fronte ad un ministro che bellamente sancisce l'incapacità di parte dei lavoratori italiani (nello specifico, i docenti del sud), senza riportare una sola cifra statistica, una casistica, ed esempio, di gravi negligenze di questi professori...e soprattutto senza tenere conto delle condizioni di difficoltà e degrado del tessuto sociale con cui molte scuole meridionali hanno a che fare quotidianamente (e spesso riescono a fare il proprio lavoro con encomiabile diligenza e spirito di sacrificio). Ovviamente, non esiste lo stereotipo della scuola del nord, linda, attrezzatissima, stimolante per gli studenti, che prepara i futuri premi Nobel, e la scuola del sud, sporca, scalcinata, gestita da assenteisti, in cui gli studenti fanno quel che gli pare nell'indifferenza generale. Questo può esistere solo nella mente di Calderoli e dei suoi accoliti. Ma le parole della Gelmini si accodano ad altre proferite da esponenti del Governo, che disegnano non più semplicemente un'Italia a due velocità, ma un nord gravato da un sud succhiasoldi e succhiarisorse. Il federalismo fiscale ora e la secessione in futuro sono i veri obiettivi a cui personaggi come la Gelmini puntano.
Considerazione finale
La mia esperienza scolastica ha avuto i suoi alti e bassi. Non mi sono mai posto il problema della provenienza geografica dei miei professori (anche se, in verità, non ricordo molti accenti foresti). Ho studiato in istituti tanto nuovi o quasi, quanto cadenti. L'unica esperienza veramente negativa l'ho avuta con una docente (di italiano e latino) del nord, ciellina e, forse, leghista, che adorava punirmi ben oltre i miei demeriti. Ma non per questo ho fatto generalizzazioni!
Evidentemente la Gelmini non possiede questa capacità di discernimento...
Salve!
Cosa scrivere, quando nasce un blog?
Essendo io poco avvezzo in materia, penso di potermi limitare a due argomenti: il "cosa" ed il "perchè". E partiamo dal primo, il "cosa": quello che intendo trattare in questo blog, saranno particolari notizie dei quotidiani. E' lecito chiedersi: perchè scrivere parole su parole scritte da altri? Il motivo è che l'informazione stampata in Italia non gode di buona salute; i TG fanno da padroni, con tutte la pessime conseguenze che la loro generalità e superficialità hanno sui "tele-utenti". Questo blog vuole quindi essere uno spazio di riflessione e di discussione, con chi avrà la pazienza di leggerlo, su fatti su cui chi s'informa solo mediante la TV non ha la dovuta conoscenza. Il "perchè"; bè, questo ha motivazioni decisamente più profane. La prima: una persona a me cara m'invita a diventare utente del suo blog privato. Seguo la procedura guidata e noto che c'è un link, "crea il tuo blog", e mi chiedo "perchè no?". La seconda: se di persona posso tediare un certo numero di persone con fole su sciocchezze, perchè non rompere le scatole ad un pubblico più ampio sfruttando la rete? Una motivazione decisamente filantropica, no?!
Concluso il prologo, mi congedo per ponzare sul primo argomento da trattare...
Essendo io poco avvezzo in materia, penso di potermi limitare a due argomenti: il "cosa" ed il "perchè". E partiamo dal primo, il "cosa": quello che intendo trattare in questo blog, saranno particolari notizie dei quotidiani. E' lecito chiedersi: perchè scrivere parole su parole scritte da altri?
Concluso il prologo, mi congedo per ponzare sul primo argomento da trattare...
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