giovedì 15 gennaio 2009

"Bus atei" e "obiezione di guida"

Forse lo sapete, ma tra qualche giorno, se tutto va bene, a Genova circoleranno degli autobus cittadini "griffati" UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), ovvero recanti degli slogan "pubblicitari" del tipo: cattiva notizia: dio non esiste - buona notizia: non ne hai bisogno.
Non si tratta di una novità: già in diversi paesi europei e negli USA questo genere di pubblicità è diffusa.
A rigor di logica, il messaggio che viene trasmesso non crea problemi etici di sorta: non è offensivo; non è ingannevole (a meno di non voler dare l'esistenza di dio per certa e verificabile..caso contrario, anche il postulato "dio esiste" è parimenti ingannevole); non è osceno; non urta la sensibilità dei credenti (o almeno non dovrebbe; v'immaginate se un non credente dovesse sentirsi turbato da manifestazioni pro esistenza di dio? dovrebbe camminare col paraocchi, vista la quantità di chiese-sinagoghe-moschee-templi indù, buddisti etc..!). Insomma, i genovesi oltre ai soliti autobus ricoperti di pubblicità sgargianti, di foto di prodotti e donne seminude, avranno FORSE la possibilità di leggere delle frasi innocue, cui dare peso o meno a seconda del proprio orientamento. Siamo in una democrazia laica...oppure no?
Già, perchè come al solito le polemiche non mancano; mentre tace la curia genovese (il capoluogo ligure è la roccaforte del cardinal Bagnasco), e fioccano le prevedibili reazioni politiche (encomiabile, a proposito, Rixi [lega nord] che si è profuso in un sermone contro i senza-dio...), quello che non ti aspetti è che alcuni autisti, che per inciso non sanno ancora se dovranno guidare quegli autobus, già mettono le mani avanti e fanno "obiezione di guida": la loro sensibilità religiosa gli impedisce di svolgere un servizio pubblico che porti un messaggio così dequalificante...Attendiamo con trepidazione la reazione dei cittadini genovesi: saliranno su quegli autobus? attenderanno uno che faccia lo stesso tragitto, ma senza le scritte dei senza dio? e se non ve ne fossero? Lasciamo questi quesiti al sindaco di Genova, che a breve sarà costretta ad affrontare le sommosse popolari che la "pubblicità ingannevole" dell'UAAR (per dirla come L. Volontè) sicuramente provocherà, e facciamo una breve riflessione in merito. La pubblicità, lo sappiamo, punta sul "colpire" il pubblico per orientarne la scelta verso un determinato prodotto; deve "fare sensazione", cosa che non è sempre facile. Ragion per cui i pubblicitari spesso ricorrono a sistemi ben collaudati: il nudo femminile. Sono pienamente d'accordo sul fatto che si tratti di una cosa piacevole, ma ce n'è così tanto bisogno? Oramai, ragazze svestite accompagnano qualsiasi cosa, dal tostapane all'automobile! Vi sono poi casi in cui la pubblicità ricorre volutamente a situazioni ambigue, messaggi violenti o palesemente osceni (magari non da noi, ma all'estero succede); gli autobus recano questi messaggi, ma non ho mai sentito di proteste in merito. Forse qualche autista donna si è mai lamentata perchè guida un autobus con una bellona 90-60-90 lunga 6mt e completamente nuda sulla fiancata? O qualcuno ha mai detto niente per le pubblicità di alcolici, quando buona parte degli incidenti automobilistici sono dovuti all'abuso di alcool (e droghe)?
Come sempre, chi ci comanda ritiente che la nostra capacità di discernimento vada continuamente indirizzata, per difenderci da ciò che può ferirci; l'idea che per i genovesi quelle scritte valgano come le altre non li sfiora nemmeno.

venerdì 9 gennaio 2009

Dell'inferiorità morale delle religioni

Solitamente mi piace scrivere di notizie "dimenticate" dalla stampa/tg perchè considerate poco importanti, o peggio "scomode", ma per questo articolo ho preferito un argomento filosofico; non ho certo la supponenza di pensare di scrivere niente di nuovo rispetto a chi già lo ha trattato, ma semplicemente desidero esprimere il mio punto di vista su una riflessione che tutti, a mio parere, dovrebbero fare in coscienza loro.
Allora, partiamo dalle origini: quando nasce la religione? Quando l'uomo le ha dato forma?
Per prima cosa, bisogna fare una distinzione fra "credo" e "culto": col primo termine intendiamo la necessità ancestrale di dare una spiegazione (trascendentale) a fenomeni (immanenti) difficilmente spiegabili razionalmente; col secondo s'intende tutto l'insieme di pratiche, istituzioni, comportamenti, obblighi, divieti etc che sulla necessità del "credo" vengono costruiti. Nelle sue origini preistoriche, l'uomo ha, ad un certo punto, preso coscienza della sua infinitesimalità rispetto a tutto ciò che lo circondava; per questo ha attribuito una natura superiore a tutti i fenomeni naturali che non riusciva a spiegarsi (es: fulmini, terremoti..). Sostanzialmente, ha dato una spiegazione alle sue paure. Queste erano però condivise, quindi il passo da "privato" a sociale" è stato immediato. Fin da subito si sono delineate due categorie: coloro che erano in grado di fungere da intermediari fra le entità superiori e gli uomini comuni, ovvero gli stregoni o sciamani, e coloro che avevano un rapporto privilegiato con gli dei, ovvero i capi/sovrani.
Questi fattori sono comuni a tutte le civiltà antiche, anche se in periodi differenti. Ogni civiltà ha sviluppato delle caratteristiche peculiari (per esempio, per gli egizi il capo, il faraone, era egli stesso un dio; nel mito greco gli dei avevano un contatto stretto con gli uomini e ne determinavano le sorti influendo direttamente sulla quotidianità), ma sia la composizione sociale (ovvero la presenza di una casta sacerdotale variamente strutturata) sia le tipologie dei riti (nascita, morte, riti di fecondità, riti di benevolenza, riti di purificazione/espiazione) sono comuni da est ad ovest e nel corso dei secoli.
Quindi è possibile fissare un primo "paletto": l'uomo HA CREATO dio (la religione) per spiegare tutto ciò che diversamente gli era impossibile; non è un ragionamento "da sempliciotti", se riflettiamo sul fatto che la peste bubbonica che flagellò l'Europa nel 1346 (quindi alcuni millenni dopo) veniva considerata una punizione divina (mentre la colpa era delle autorità cristiane che avevano fatto sterminare i gatti, convinti che fossero i demoni domestici delle streghe. I ratti si diffusero, e dalle loro pulci l'infezione passò all'uomo). In questo senso, si può ipotizzare che quando l'uomo arriverà a comprendere il principio primo della creazione non vi sarà più bisogno di alcun dio.
Un'altra caratteristica molto comune alle varie religioni era la sua componente politica: non solo, tramite i ministri del culto, il detentore del potere aveva pieno controllo sul popolo, ma anche la religione serviva ad acquisire le popolazioni che venivano assoggettate: era pratica diffusa integrare il proprio pantheon con gli dei dei popoli sconfitti (magari modellandoli un pò..), in modo che questi non si sentissero corpi totalmente estranei, riducendo così la conflittualità.
Fin qui nulla di complesso; è il caso di sottolineare due cose: 1) la religione ha sempre avuto un ruolo politico, e nella fattispecie ancillare al potere temporale; 2) in questa fase è sconosciuto il concetto di "guerra di religione": i popoli si combattono ma non per imporre il proprio dio agli "infedeli".
Questa situazione cambia con l'avvento delle tre religioni del Libro; ora, non è il caso di far rilevare come in verità esse non siano nuove nè per la forma (monoteismo) nè per i contenuti; il cristianesimo, per esempio, ha molto in comune col mitraismo, ad esso antecedente,(Mitra nacque da una vergine, in una grotta...suo padre era falegname, predicava, faceva miracoli, morì crocifisso e resuscitò) e ha mutuato molto dalle religioni pagane (il Natale deriva dal Sol Invictus degli antichi romani; il battesimo è legato al mito della purificazione dell'acqua) e così via...perchè quello che interessa è che la religione cambia le sue caratteristiche principali: 1)cambia il suo ruolo sociale, da ancella al tentativo (riuscito a tutt'oggi nelle teocrazie islamiche) di soverchiare il potere politico; 2)nasce il concetto di "convertire gli infedeli"= esclusività del proprio credo; 3) di conseguenza, nascono le guerre di religione.
Da qui in poi la storia umana diventa un susseguirsi di lotte per portare la "verità" a popoli diversi, di conquiste in nome della civilizzazione...I secoli più bui della storia umana coincidono con lo "splendore della vera Luce". Un bisogno, quello di cercare in un'entità suprema conforto alle nostre paure e a cui affidare le nostre speranze, che aveva affratellato gli uomini agli albori delle società diventa causa di divisioni insanabili. Gli esponenti del clero sono spesso determinati a non condividere più il potere con sovrani/politici/dittatori; quando non vi riescono concordano con loro un'equa spartizione (es: chiesa spagnola e Franco, chiesa latina e Mussolini) dello stesso.
In circa 2mila anni, l'unica voce contraria che riesce ad elevarsi contro tutto questo è l'Illuminismo; il suo messaggio, però, è stato limitato tanto temporalmente, quanto territorialmente, anche se ha gettato le basi per un nuovo "credo": i Diritti Umani.
Questa, brevemente e sommariamente, la storia. Ma per quanto riguarda ciascuno di noi? C'è chi sente il bisogno di credere e chi no; chi nella fede trova le motivazioni per affrontare la vita e chi ritiene che la ragione del proprio essere stia esclusivamente nel valore delle sue azioni. Non c'è un modo giusto ed uno sbagliato, questo è evidente. Ma quando la fede non è più scindibile dal sentirsi obbligati a rendere partecipi chi pensa diversamente della propria verità, quando, cioè si da una connotazione valoriale ad un bisogno primario, allora bisogna chiedersi quanto questo sia ostativo alla pacifica convivenza (unico valore che sempre l'umanità ha perseguito, almeno a parole).
Se la risposta delle religioni è invariabilmente quella del proselitismo, allora esse non fanno che dimostrare la loro inferiorità etica, perchè incapaci di perseguire l'unico obiettivo comune senza ridurre (anche con la forza) la molteplicità ad unicità: la propria.

venerdì 14 novembre 2008

Povera Democrazia...

Quest'oggi vorrei parlare di tre argomenti, tra loro dissimili, ma con un elemento comune: l'attacco deciso al concetto di democrazia.

LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.

Pochi lo sanno, ma col decreto 133 del 6/8/2008 (lo stesso che contiene i tagli all'istruzione), articolo 23bis, si è deciso di OBBLIGARE i comuni che ancora non l'avessero fatto a privatizzare i servizi di acqua potabile. L'acqua è il nuovo "affarone", e già da alcuni anni, specialmente nei paesi poveri, multinazionali e banche vi si sono gettate a capofitto. Emblematici sono i casi di Indonesia e Messico, dove le popolazioni vengono totalmente private del servizio perchè non possono permetterselo. Anche in Inghilterra negli anni scorsi l'acqua è stata privatizzata, ma ora stanno facendo marcia indietro.
Al di là della disputa se sia meglio il pubblico o il privato (io propendo per il primo, perchè nei servizi necessari [quelli di cui qualsiasi persona non può privarsi, come la sanità, l'istruzione o l'acqua] alle inefficienze del primo il privato somma anche la logica del SUO profitto), è evidente come il punto sia la "democraticità" dell'acqua: essa è un bene comune e non escludibile. In quanto vita, a nessuno può essere tolta solo perchè non può permettersela. A questo dobbiamo sommare il modo di fare tutto italiano nelle privatizzazioni: l'incasso delle bollette andrà ai privati, la gestione della rete idrica rimane di competenza statale. Risultato? Il cittadino pagherà il servizio due volte: bolletta più tasse. Bello, no?! Ad onor del vero bisogna anche dire che vi sono già sul nostro territorio casi di privatizzazione dell'acqua, ma i risultati sono deludenti (Firenze, Latina, Umbria, Puglia, Milano etc...); perchè allora questo (inetto) governo insiste su questa linea?
Ma perchè un fatto di tale rilevanza sta avendo così poco spazio nei tg e sui giornali? Credo per due motivi: il primo è che i sindaci di molti comuni (i primi a muoversi sono stati 140 comuni lombardi, quasi tutti amministrati dal centro-destra) si oppongono nettamente al governo, e minacciano di non attuare le previsioni legislative; una fronda così ampia sarebbe di grave nocumento al premier, che rischierebbe quindi di perdere di nuovo tutti i capelli. Il secondo ha anch'esso connotazione politica: il centro-sinistra ha appoggiato in pieno il 23bis, evidentemente perchè anche Veltroni&Co. hanno qualcosa da guadagnarci. Opposizione?! NON PERVENUTA!!!!
La prossima "guerra dell'acqua" non sarà combattuta a colpi di liquidator da ragazzini nel cortile di casa, sarà un affare decisamente più serio.

LO STATO ASSOLVE SE STESSO.

E' giunta ieri la sentenza di cassazione sul pestaggio alla Diaz durante il G8 del 2001. La Procura si aspettava 29 condanne che avrebbero sostanziato il teorema secondo cui il pestaggio era organizzato, in quanto vi era una precisa volontà politica di screditare e punire il movimento no-global.
Purtroppo, come tante volte accaduto per fatti simili, i giudici hanno preferito punire gli esecutori materiali e lasciar perdere i quadri e le connivenze politiche. Insomma, il pestaggio, le prove false, i verbali contraffatti, la distruzione di prove...tutto opera dei 13 "cani sciolti" condannati. La politica ordina, il braccio armato esegue e lo stato assolve; a suo modo perfetto. Quello che preoccupa è che se i corpi deputati a garantire la sicurezza diventano parte esecutrice attiva di una volontà politica, anzichè essere garanzia della legge come prevede la Costituzione ed il concetto stesso di democrazia, non è più il rispetto della legalità il loro compito, bensì diventa quello di punire la difformità dalla linea politica dominante. Ossia: il governo decide che protestare contro i tagli alla scuola è reato? Bene, in quest'ottica la polizia non si pone il problema se esista o meno un diritto di protestare e che tale diritto venga esercitato senza ledere diritti altrui o violare leggi, ma semplicemente reprime la protesta con i metodi più duri possibile. Com'è che si chiama tutto ciò?! A sì, fascismo, mi pare...

ELUANA.

Sempre ieri, la Cassazione ha stabilito che Beppino, il papà di Eluana Englaro, potrà finalmente far sospendere il trattamento cui sua figlia è sottoposta da quasi 17 anni e far sì che si compia quello che la natura ha previsto tanti anni fa e che la mano dell'uomo ha interrotto. Attenzione: la Cassazione "CONSENTE", non "OBBLIGA". In questa vicenda la parole hanno un peso assai rilevante, e vanno soppesate a lungo. Mi limiterò quindi a sottolineare alcuni aspetti:
- il Vaticano ha subito parlato di "omicidio" e "giudici assassini"; fosse stato un altro stato, chessò la Spagna o gli U.S.A., l'Italia avrebbe accettato queste parole?
- è diritto di ciacuno di noi, previsto in Costituzione e trattati internazionali, di rifiutare le cure mediche. Eluana avrebbe esperesso la volontà di rifiutare il trattamento cui ora è sottoposta, se si fosse trovata in questa situazione. E' ciò che affermano il padre e la curatrice legale; chi meglio di loro può sapere cosa pensava Eluana? Perchè la sua volontà non viene rispettata?
- l'Italia è un paese libero e con le proprie leggi; il Vaticano quotidianamente ingerisce e pretende che tutti gli italiani, anche se non credenti, ebrei, musulmani o di altre fedi, si uniformino alla sua dottrina; ma uno che dica al papa ed ai vari cardinali "FATEVI I CAZZI VOSTRI!" non c'è?!
- il governo, per bocca del sottosegretario al Welfare Roccella, farà ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Poichè i diritti umani sono il mio ambito di studio, posso tranquillamente affermare che a Strasburgo stanno già ridendo...

Postilla: nel corso della stessa giornata la Cassazione è stata osannata (per la Diaz) e condannata (per Eluana) dal centro-destra...Un pò di coerenza magari non guasterebbe..Non è che i giudici siano bravi se sentenziano come vorrebbe la maggioranza e dei criminali se fanno diversamente!

venerdì 31 ottobre 2008

La via del tramonto

Devo ammetterlo: non sono mai stato tropo fiducioso sul futuro di questo Paese.
Forse perchè vengo da una terra (la Sicilia) che pur volendo ribellarsi al malaffare non riesce mai a fare il passo decisivo, forse perchè vivo in una regione dove i valori materiali (anzi, UN valore materiale: il denaro) cancellano tutto il resto, forse perchè nelle parole di chi ci governa (e di chi fa opposizione) leggo vuote frasi rassicuratrici mentre già preparano le valigie piene di soldi e si apprestano a tagliare la corda, ma la china di quest'Italia mi sembra sempre più curva verso un destino inglorioso.
Di tutto ciò che non va, la faccenda riguardante l'istruzione pubblica è solo l'ultimo, dissenato, esempio.
L'Italia è in recessione, l'Unione Europea è in recessione, gli USA sono in recessione...Tutta la finanza mondiale è in crisi; si ci affanna nel tentativo di arginarla; si mettono in atto rimedi d'emergenza (cartolarizzazioni e ricapitalizzazioni) sperando che la bufera passi..Ma si prendono anche misure impegnative per il futuro, cercando già ora la via del riscatto prossimo venturo, per non rimanere invischiati nel declino.
Ho scritto "si prendono", ma avrei dovuto scrivere "gli altri prendono..": difatti, paesi come Francia e Svezia stanno stanziando milioni di € nella scuola e nella ricerca, noi invece all'istruzione pubblica tagliamo i fondi. Poco importa che siano 70 o 450mln di €: se impediamo a che produce innovazione (in tutti i campi) di operare, siamo destinati ad un'economia a basso contenuto tecnologico, quindi poco redditizia. Saremo uno di quei paesi, come la vituperata Cina, che produce merce scadente puntando sul basso costo finale e dei fattori produttivi.
Nel contempo, avremo un'elite privilegiata il cui unico merito sarà quello di aver avuto i danè (i soldi) per poter accedere all'istruzione universitaria: un'oligarchia che gestirà il classico popolo bove.
Ovviamente, qui non siamo tutti scemi, e moltissimi hanno visto questa prospettiva: costoro hanno invaso le piazze, hanno protestato per difendere i diritti loro e dei loro figli. E continuano a protestare, giustamente, anche se il decreto Gelmini è ormai diventato la legge 133/08.
Studenti, insegnanti, ricercatori, genitori hanno dovuto però subire offese verbali (e in alcuni casi fisiche) da personaggi cui solo un'incredibile debbagine ha consentito loro di avere titoli per governarci. Tanto per fare un esempio, Cossiga, ex Presidente della Repubblica, ha dichiarato che bisognerebbe che la polizia massacrasse i contestatori, prima infiltrandosi fra loro per provocare il causus belli, come già aveva fatto lui in passato. Incredibilmente, nessuno si è indignato, nessuno gliene ha chiesto conto.
Anche fra gli studenti, soprattutto universitari, c'è chi difende la 133/08, con la motivazione che gli sprechi e le baronie nell'università vanno rimossi. Giustissimo: quindi, per far fuori i baroni, che sono in una botte di ferro grazie all'anzianità lavorativa e al tipo di contratto, tagliamo i fondi colpendo chi vive di precariato, come i ricercatori o i docenti (di vario grado) non di ruolo. GENIALE!
Alla Gelmini e a questi studenti prezzolati vorrei dire una sola cosa: avete il potere di fare scempio dell'istruzione, e visto che vi garba tanto, fatelo pure. Ma almeno non venite a dirci che lo fate per il nostro bene.
La destra berlusconiana ha sempre provato rancore per la libertà del sapere; comprensibile che ora cerchi di distruggerla. Altrettanto comprensibile è che si cerchi d'impedirglielo.

lunedì 20 ottobre 2008

Io non sono razzista, è lui che è negro!

Presa coscienza dei fatti degli ultimi giorni, bisogna avere il coraggio di dirlo apertamente: QUESTO GOVERNO ODIA L'ISTRUZIONE.
Della riforma Gelmini abbiamo già parlato, ma le recenti proposte della Lega Nord sono di una demenza allucinante. In sintesi: la lega propone di mettere i bambini stranieri in classi differenziate (composte solo da stranieri) in modo da favorirli nell'apprendimento della lingua italiana. Ora, dovrebbe essere lapalissiano anche per un leghista (il cui QI medio è simile a quello di un bradipo mentalmente lesionato) che, considerato che il cervello di un bambino è in grado di apprendere una lingua in pochi mesi stando il più possibile a contatto di chi la parla, mettere insieme bambini tunisini, rumeni, serbi etc non li favorirà certo nell'apprendimento! Avessero detto: "organizziamo corsi pomeridiani per i bambini stranieri che sono più in difficoltà", questo avrebbe avuto un senso, ma così...Senza considerare poi l'aspetto dell'integrazione: è proprio necessario mettere i bambini stranieri in classi a parte in modo che venga sottolineata la loro "diversità"? Quale fine psicologo esperto dell'infanzia ha ispirato la proposta leghista?
Non credo sia il caso di farsi intortare dalle giustificazioni che la Lega apporta alla sua tesi; giustificazioni per altro insufficienti e prive di qualsiasi fondamento. La vera anima della proposta leghista viene fuori dalle parole dell'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza. Riporto integralmente la segnalazione fattami dal mio valente collaboratore, Salati Francesco, che ha "naso" nello scovare le notizie più interessanti:

[...] Cambiando discorso, non posso non segnalarti l'interpretazione veneta della proposta leghista delle classi differenziate per gli stranieri.
L'assessore provinciale all'istruzione di Vicenza, Forza Italia, propone di sperimentare queste classi d'inserimento per stranieri nelle quali, oltre all'italiano (senza trascurare la religione cattolica) va insegnata l'igiene, "perchè anche gli odori possono essere fonte di pregiudizi ed emarginazione".[...]

Quindi: gli stranieri, tra le altre cose, puzzano pure: bisogna insegnarli l'igiene, a 'sti bongo-bongo! Questo è razzismo, razzismo allo stato puro!
Non so quante, ed in che modo, delle proposte leghiste diverrano legge. Mi auguro solo che gli insegnanti, ove si trovassero ad aver a che fare con siffatte leggi, se ne infischino e, civilmente, disobbediscano.
All'ignoranza si può rispondere solo con la superiorità della Conoscenza.

mercoledì 15 ottobre 2008

Un nano e sette leggi-truffa

Ieri pomeriggio, avendo poco da fare, ho visitato il sito di Beppe Grillo (sito che consiglio a tutti); detto sito presentava uno splendido monologo di Travaglio, della durata di 26 minuti, in cui il mitico giornalista, partendo dalla trasmissione Report di domenica 12/10 (sull'Alitalia) e giungendo sino alle pagine di La Repubblica del 13/10 dedicate al giudice "ammazza-sentenze" Carnevale, dava un preciso spaccato delle porcate messe in atto dal nostro Parlamento, della protervia di certi personaggi, dell'insipienza dell'opposizione e di tanti bei "perchè" che quotidianmente frullano nella testolina di noi "cittadini informati".
Nei suddetti 26 minuti Travaglio ha concentrato le informazioni (INDISPENSABILI)che ore ed ore di Tg ci negano; era interessante sentirsi spiegare come fu lo stesso Berlusconi, nel proprio interesse, a forzare Prodi nel concedere il famoso prestito-ponte di 300mln di € ad Alitalia; altrettanto interessanti erano i "non rispondo" di Tommaso Padoa Schioppa, allora Ministro del Tesoro, interrogato sulla vicenda (chi meglio di lui doveva e poteva sapere la verità dei fatti?); poi Travaglio si dedica all'opposizione, e qui le cose raggiungono il grottesco: il Centro-(?)Sinistra(?) tace sulla norma salva-manager per via delle amicizie con Geronzi (che fa parte del Cai), la norma viene "scovata" da Report: la gente s'indigna e Tremonti fa bella figura con la storica frase "se passa questa norma mi dimetto io"; quindi viene la vicenda della legge ad personam che permetterà al giudice Carnevale di diventare Presidente di Sezione della Corte di Cassazione. A questo punto, magari voi direte: "E quindi?" Allora, all'obiezione rispondo: Carnevale è diventato famoso perchè annullava sentenze contro i mafiosi, riuscendo a far annullare pure molte sentenze dove lui non era giudice; come se questo non bastasse, aveva in odio Falcone e Borsellino, che considerava degli stronzi, tanto da dire che lui "certi morti non li rispetta". Insomma, il vero stronzo è lui, non certo Falcone e Borsellino, esempi emeriti della società civile. L'ultima parte del monologo era dedicata al buon Pecorella, penalista di Berlusconi; il Parlamento sta elaborando una legge per permettergli, a lui che è sotto processo per associazione esterna a delle stragi (anni '70, Milano e Brescia), di diventare giudice della Corte Costituzionale.La solita legge ad personam finalizzata all'ennesima porcata.
A me tutto ciò fa veramente schifo, ma evidentemente ho una sensibilità su questi aspetti poco condivisa; leggo infatti che il consenso per il premier continua a salire (avesse fatto Prodi i vari flop in cui si è prodotta la mezza-sega di Arcore lo avrebbero impiccato sulla pubblica piazza), ed anche il governo nel suo complesso gode di ampia fiducia. L'unica spiegazione che mi do in merito, e che all'italiano piaccia prenderlo lì dove non batte il sole: il centro-destra però, a differenza del centro-sinistra, mentre lo fa sussurra paroline dolci all'orecchio, e questo ci basta perchè la cosa ci piaccia.

lunedì 13 ottobre 2008

Orgoglio Nazionale

L'Italia, da sempre, ha esportato il meglio di sè in Europa e nel mondo; tutti ci hanno sempre elogiato il "made in Italy", che si trattasse di moda, auto di lusso o mafia. In un campo, però, non ci eravamo distinti all'estero quanto in patria.
Sabato, in quel di Sofia, abbiamo rimediato a questa grossa lacuna, dimostrando una volta per tutte che possiamo essere i primi anche nel campo degli hooligans. Cari inglesi, tedeschi, turchi: a lottare per la palma della tifoseria più imbecille ci siamo anche noi!
Quello che più mi stupisce è il fatto che politici, il grosso della stampa, la FIGC sembra si siano accorti solo ora di Ultras Italia, quando questi schifosi fascisti operano al seguito della Nazionale già dal 2002, e nel 2005, contro la Slovenia, diedero ampia dimostrazione di se.
Purtroppo, il mio sospetto è che li abbiano lasciati crescere visto che ormai il fascimo non solo è stato totalmente sdoganato, ma è pure tornato di moda.
Ora tutti parlano di pugno duro, tolleranza zero, di proibire le trasferte a questi individui...ma quanto durerà questa linea? Come sempre, lo spazio di una settimana, giusto il tempo di rituffarsi nell'agone sportivo, nelle polemiche moviolistiche e via discorrendo.
La verità invece è un'altra, e tira in ballo proprio coloro che ora si scandalizzano tanto (tipo Maroni e La Russa); il tifo violento da noi c'è da molti anni, ma la sua connotazione politica è più recente. A cavallo della fine degli anni '90 e primi '00 si è deciso di intervenire quasi esclusivamente nei confronti degli ultras di sinistra, lasciando ampio margine di libertà a quelli di destra.
L'evidenza di ciò sta nei fatti: le tifoserie più violente sono quelle di Napoli, Hellas Verona, Lazio, Roma, Atalanta, Juventus, Catania (poi ci sono gli ultras di svariate formazioni di Serie B e Lega Pro, ma quelli non fanno mai notizia...), tutte schierate a destra. Le maggiori penalizzazioni invece la hanno subite (Napoli a parte) le poche tifoserie "rosse": Bologna, Livorno, Fiorentina. Il caso dei Gigliati è veramente ridicolo: permettere l'ingresso al Franchi ai soli abbonati quando i Della Valle hanno istituito una politica di fair play che coinvolge tutta la società (3° tempo, cena col presidente della squadra avversaria, niente polemiche arbitrali..) vuol dire penalizzare volutamente chi appartiene ad una corrente politica diversa.
Cosa ci stupiamo a fare se le tifoserie fasciste vanno a fare casini anche all'estero quando gli abbiamo permesso di tutto in Patria? Vi ricordate la guerriglia urbana a Roma dopo l'uccisione di Gabriele Sandri? E le devastazioni dei partenopei alla 1° di campionato quest'anno? Quanti arresti per quei fatti? Praticamente nessuno! In Polonia, nel precedente turno di Coppa Uefa, in una sola sera hanno fermato 140 ultras per i disordini causati, e sono in galera, mica a piede libero come i 5 napoletani fermati da noi.
L'Osservatorio del Viminale ha pure creato un nuovo organo (il Caams) per vigilare sulle tifoserie, ma nessuno vuole prendersi la briga di fare l'unica cosa che risolverebbe il problema: sciogliere i circoli di estrema destra e sbattere in galera per almeno 10 anni gli affiliati..poi vediamo se è possibile andare allo stadio in tranquillità! Ah già, dimenticavo il problema: arrestare un fascista non sarebbe cool...