Tanto in Italia quanto nel Mondo, da un pò di anni a questa parte è salita agli onori della cronaca una figura particolare, quella dell'Amministratore Delegato (AD).
Ovviamente non stiamo parlando del normale AD di una qualsiasi azienda, bensì di quegli uomini straordinari, di talento riconosciuto, che vengono chiamati (spesso dalla politica) a salvare i destini d'importanti aziende nazionali.
Vediamo, per prima cosa, alcune peculiarità di questa figura:
1) l'AD detta l'operato dell'azienda; praticamente ne è il capo, pur non avendo sborsato un solo centesimo per ciò che gestisce;
2) può sedere in più CdA (Consiglio d'Amministrazione), e ciò comporta che può essere nel CdA di una "controllata" e della sua "controllante";
3) il suo stipendio non è legato all'andamento dell'azienda, e spesso la rescissione anticipata del contratto gli frutta sostanziose buonuscite.
Il vero recordaman nostrano è Cimoli. Costui qualche anno fa venne chiamato a salvare Trenitalia, e bisogna dire che fece un gran lavoro: le stime parlano di 1,5mld di € di PERDITE durante la sua gestione. Al termine del suo processo di "salvataggio", l'eroe Cimoli incassò stipendio e sostanziosa liquidazione. Durante il 2° Governo Berlusconi, visto i meriti acquisiti sul campo, venne posto dell'Unto dal Signore in persona alla guida della claudicante Alitalia ("Vi darò il miglior dirigente d'Italia", disse lo psico-nano alla dirigenza della compagnia di bandiera). Era il 2004. Anche qui l'operato del Prescelto ottenne risultati incredibili! Alitalia, che già florida non era, vide sprofondare ulteriormente i suoi conti; il tutto per via delle scelte dell'AD, un AD totalmente incapace di pensare al benessere dell'azienda piuttosto che al suo.
In questo caso, ancora più grave di Trenitalia, la buonuscita per Cimoli, prevista dal contratto PER OGNI caso di rescissione, era di 8mln di €. Questi soldi, grazie a Spinetta, non sono ancora stati pagati al genio dei fallimenti, che comunque per i 17 giorni lavorati a Gennaio 2007 ha percepito ben 130.000€ (circa)!
Ma la cosa che più mi fa schifo di questa vicenda, come di altre analoghe, è che il fallimento economico dell'azienda peserà solo sui lavoratori (perchè perdono il posto) e sulla collettività (cassa integrazione, disservizi, aumento dei costi, riduzione dell'offerta etc..). Nell'indecorosa vicenda di Alitalia, il Governo ha sbagliato tutto il possibile: si è intromesso nel mercato a fini elettorali; ha esercitato continue pressioni sul Commissario straordinario Fantozzi ribadendo che eventuli compagnie straniere avrebbero potuto avere al massimo una quota di minoranza; ha colpevolizzato piloti e sindacati, come se il fallimento della compagnia fosse colpa loro; con un decreto OVVIAMENTE NON PUBBLICIZZATO (nessuno ne parla...) ha previsto un "salvacondotto" per la dirigenza (Cimoli in primis) che non dovrà tirare fuori un € per i danni che ha combinato, e che, con tutta probabilità, manterra posto di lavoro e stipendio (magari con un bell'aumento-premio).
Non bisogna essere dei geni (o dei comunisti) per rendersi conto dell'insanità di questo modo di agire. Con i recenti fallimenti negli USA, il Congresso ieri ha messo in discussione una legge che impedisca ai top-manager (ma serebbbe più corretto chiamarli "top-ladrer") d'involarsi con la cassa dell'azienda che hanno gettato sul lastrico. Insomma, nella patria del capitalismo lo stato sancisce (sperando che la legge venga approvata e poi non elusa nella pratica) che i costi del fallimento di un'azienda vengano pagati anche da chi, in sostanza, li ha provocati, e non solo dai lavoratori.
Ci arriveremo mai anche noi? Ovviamento no! Quando copiamo gli USA (che per buona parte della nostra classe dirigente costituiscono il Verbo) lo facciamo solo per le cose che ci convengono..
Chiudo dando un suggerimento al Premier-cazzaro: la Società Ponte sullo Stretto si avvia già verso la passività (anche se fin'ora i lavori si sono limitati all'acquisto di parte dei terreni necessari e alla posa dei due piloni [uno in Sicilia, l'altro in Calabria] che indicano l'inizio e la fine del Ponte), quindi perchè non anticipare i tempi e nominare AD Cimoli? Poveraccio, è pure disoccupato al momento!
venerdì 26 settembre 2008
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2 commenti:
Che dire se non...MENO MALE CHE SILVIO C'EEEEEEE'!
E tu pensa che la sua popolarità, nonostante l'inettitudine dimostrata in ogni circostanza, è sempre in crescita (o almeno così cercano di convincerci rai e mediaset); chissà se la pegherà mai per quello che combina...
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