giovedì 15 gennaio 2009

"Bus atei" e "obiezione di guida"

Forse lo sapete, ma tra qualche giorno, se tutto va bene, a Genova circoleranno degli autobus cittadini "griffati" UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), ovvero recanti degli slogan "pubblicitari" del tipo: cattiva notizia: dio non esiste - buona notizia: non ne hai bisogno.
Non si tratta di una novità: già in diversi paesi europei e negli USA questo genere di pubblicità è diffusa.
A rigor di logica, il messaggio che viene trasmesso non crea problemi etici di sorta: non è offensivo; non è ingannevole (a meno di non voler dare l'esistenza di dio per certa e verificabile..caso contrario, anche il postulato "dio esiste" è parimenti ingannevole); non è osceno; non urta la sensibilità dei credenti (o almeno non dovrebbe; v'immaginate se un non credente dovesse sentirsi turbato da manifestazioni pro esistenza di dio? dovrebbe camminare col paraocchi, vista la quantità di chiese-sinagoghe-moschee-templi indù, buddisti etc..!). Insomma, i genovesi oltre ai soliti autobus ricoperti di pubblicità sgargianti, di foto di prodotti e donne seminude, avranno FORSE la possibilità di leggere delle frasi innocue, cui dare peso o meno a seconda del proprio orientamento. Siamo in una democrazia laica...oppure no?
Già, perchè come al solito le polemiche non mancano; mentre tace la curia genovese (il capoluogo ligure è la roccaforte del cardinal Bagnasco), e fioccano le prevedibili reazioni politiche (encomiabile, a proposito, Rixi [lega nord] che si è profuso in un sermone contro i senza-dio...), quello che non ti aspetti è che alcuni autisti, che per inciso non sanno ancora se dovranno guidare quegli autobus, già mettono le mani avanti e fanno "obiezione di guida": la loro sensibilità religiosa gli impedisce di svolgere un servizio pubblico che porti un messaggio così dequalificante...Attendiamo con trepidazione la reazione dei cittadini genovesi: saliranno su quegli autobus? attenderanno uno che faccia lo stesso tragitto, ma senza le scritte dei senza dio? e se non ve ne fossero? Lasciamo questi quesiti al sindaco di Genova, che a breve sarà costretta ad affrontare le sommosse popolari che la "pubblicità ingannevole" dell'UAAR (per dirla come L. Volontè) sicuramente provocherà, e facciamo una breve riflessione in merito. La pubblicità, lo sappiamo, punta sul "colpire" il pubblico per orientarne la scelta verso un determinato prodotto; deve "fare sensazione", cosa che non è sempre facile. Ragion per cui i pubblicitari spesso ricorrono a sistemi ben collaudati: il nudo femminile. Sono pienamente d'accordo sul fatto che si tratti di una cosa piacevole, ma ce n'è così tanto bisogno? Oramai, ragazze svestite accompagnano qualsiasi cosa, dal tostapane all'automobile! Vi sono poi casi in cui la pubblicità ricorre volutamente a situazioni ambigue, messaggi violenti o palesemente osceni (magari non da noi, ma all'estero succede); gli autobus recano questi messaggi, ma non ho mai sentito di proteste in merito. Forse qualche autista donna si è mai lamentata perchè guida un autobus con una bellona 90-60-90 lunga 6mt e completamente nuda sulla fiancata? O qualcuno ha mai detto niente per le pubblicità di alcolici, quando buona parte degli incidenti automobilistici sono dovuti all'abuso di alcool (e droghe)?
Come sempre, chi ci comanda ritiente che la nostra capacità di discernimento vada continuamente indirizzata, per difenderci da ciò che può ferirci; l'idea che per i genovesi quelle scritte valgano come le altre non li sfiora nemmeno.

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