venerdì 14 novembre 2008

Povera Democrazia...

Quest'oggi vorrei parlare di tre argomenti, tra loro dissimili, ma con un elemento comune: l'attacco deciso al concetto di democrazia.

LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.

Pochi lo sanno, ma col decreto 133 del 6/8/2008 (lo stesso che contiene i tagli all'istruzione), articolo 23bis, si è deciso di OBBLIGARE i comuni che ancora non l'avessero fatto a privatizzare i servizi di acqua potabile. L'acqua è il nuovo "affarone", e già da alcuni anni, specialmente nei paesi poveri, multinazionali e banche vi si sono gettate a capofitto. Emblematici sono i casi di Indonesia e Messico, dove le popolazioni vengono totalmente private del servizio perchè non possono permetterselo. Anche in Inghilterra negli anni scorsi l'acqua è stata privatizzata, ma ora stanno facendo marcia indietro.
Al di là della disputa se sia meglio il pubblico o il privato (io propendo per il primo, perchè nei servizi necessari [quelli di cui qualsiasi persona non può privarsi, come la sanità, l'istruzione o l'acqua] alle inefficienze del primo il privato somma anche la logica del SUO profitto), è evidente come il punto sia la "democraticità" dell'acqua: essa è un bene comune e non escludibile. In quanto vita, a nessuno può essere tolta solo perchè non può permettersela. A questo dobbiamo sommare il modo di fare tutto italiano nelle privatizzazioni: l'incasso delle bollette andrà ai privati, la gestione della rete idrica rimane di competenza statale. Risultato? Il cittadino pagherà il servizio due volte: bolletta più tasse. Bello, no?! Ad onor del vero bisogna anche dire che vi sono già sul nostro territorio casi di privatizzazione dell'acqua, ma i risultati sono deludenti (Firenze, Latina, Umbria, Puglia, Milano etc...); perchè allora questo (inetto) governo insiste su questa linea?
Ma perchè un fatto di tale rilevanza sta avendo così poco spazio nei tg e sui giornali? Credo per due motivi: il primo è che i sindaci di molti comuni (i primi a muoversi sono stati 140 comuni lombardi, quasi tutti amministrati dal centro-destra) si oppongono nettamente al governo, e minacciano di non attuare le previsioni legislative; una fronda così ampia sarebbe di grave nocumento al premier, che rischierebbe quindi di perdere di nuovo tutti i capelli. Il secondo ha anch'esso connotazione politica: il centro-sinistra ha appoggiato in pieno il 23bis, evidentemente perchè anche Veltroni&Co. hanno qualcosa da guadagnarci. Opposizione?! NON PERVENUTA!!!!
La prossima "guerra dell'acqua" non sarà combattuta a colpi di liquidator da ragazzini nel cortile di casa, sarà un affare decisamente più serio.

LO STATO ASSOLVE SE STESSO.

E' giunta ieri la sentenza di cassazione sul pestaggio alla Diaz durante il G8 del 2001. La Procura si aspettava 29 condanne che avrebbero sostanziato il teorema secondo cui il pestaggio era organizzato, in quanto vi era una precisa volontà politica di screditare e punire il movimento no-global.
Purtroppo, come tante volte accaduto per fatti simili, i giudici hanno preferito punire gli esecutori materiali e lasciar perdere i quadri e le connivenze politiche. Insomma, il pestaggio, le prove false, i verbali contraffatti, la distruzione di prove...tutto opera dei 13 "cani sciolti" condannati. La politica ordina, il braccio armato esegue e lo stato assolve; a suo modo perfetto. Quello che preoccupa è che se i corpi deputati a garantire la sicurezza diventano parte esecutrice attiva di una volontà politica, anzichè essere garanzia della legge come prevede la Costituzione ed il concetto stesso di democrazia, non è più il rispetto della legalità il loro compito, bensì diventa quello di punire la difformità dalla linea politica dominante. Ossia: il governo decide che protestare contro i tagli alla scuola è reato? Bene, in quest'ottica la polizia non si pone il problema se esista o meno un diritto di protestare e che tale diritto venga esercitato senza ledere diritti altrui o violare leggi, ma semplicemente reprime la protesta con i metodi più duri possibile. Com'è che si chiama tutto ciò?! A sì, fascismo, mi pare...

ELUANA.

Sempre ieri, la Cassazione ha stabilito che Beppino, il papà di Eluana Englaro, potrà finalmente far sospendere il trattamento cui sua figlia è sottoposta da quasi 17 anni e far sì che si compia quello che la natura ha previsto tanti anni fa e che la mano dell'uomo ha interrotto. Attenzione: la Cassazione "CONSENTE", non "OBBLIGA". In questa vicenda la parole hanno un peso assai rilevante, e vanno soppesate a lungo. Mi limiterò quindi a sottolineare alcuni aspetti:
- il Vaticano ha subito parlato di "omicidio" e "giudici assassini"; fosse stato un altro stato, chessò la Spagna o gli U.S.A., l'Italia avrebbe accettato queste parole?
- è diritto di ciacuno di noi, previsto in Costituzione e trattati internazionali, di rifiutare le cure mediche. Eluana avrebbe esperesso la volontà di rifiutare il trattamento cui ora è sottoposta, se si fosse trovata in questa situazione. E' ciò che affermano il padre e la curatrice legale; chi meglio di loro può sapere cosa pensava Eluana? Perchè la sua volontà non viene rispettata?
- l'Italia è un paese libero e con le proprie leggi; il Vaticano quotidianamente ingerisce e pretende che tutti gli italiani, anche se non credenti, ebrei, musulmani o di altre fedi, si uniformino alla sua dottrina; ma uno che dica al papa ed ai vari cardinali "FATEVI I CAZZI VOSTRI!" non c'è?!
- il governo, per bocca del sottosegretario al Welfare Roccella, farà ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Poichè i diritti umani sono il mio ambito di studio, posso tranquillamente affermare che a Strasburgo stanno già ridendo...

Postilla: nel corso della stessa giornata la Cassazione è stata osannata (per la Diaz) e condannata (per Eluana) dal centro-destra...Un pò di coerenza magari non guasterebbe..Non è che i giudici siano bravi se sentenziano come vorrebbe la maggioranza e dei criminali se fanno diversamente!